Senato. 344 milioni di risparmi!

Cari amici,

stamani in aula a Palazzo Madama ho illustrato il bilancio interno del Senato.

Gestione attenta, rigore, qualità dei servizi: sono stati i principi ai quali ci siamo ispirati e vorrei dire sono queste le tre parole chiave che rappresentano il minimo comune denominatore della legislatura.

I risultati sono stati conseguiti in un periodo che è stato contraddistinto da una situazione di emergenza sanitaria scoppiata, nel 2020, con la diffusione del virus Covid-19. Nel 2022 la crisi internazionale e il fenomeno inflattivo che ne è scaturito non hanno comportato alcun incremento dei saldi di bilancio rispetto all’anno finanziario precedente, atteso che gli scostamenti derivanti da tale variabile “esterna” sono stati compensati attraverso un’opera di razionalizzazione della spesa del bilancio interno del Senato.

Sulla spesa il trend è decrescente ed è ancora più marcato se mettiamo a confronto i dati del 2021 con quelli del 2012: in questo periodo, infatti, la spesa nominale effettiva del Senato si è ridotta del 6,35% senza tenere conto degli effetti inflazionistici.

A confermare l’andamento positivo è un altro dato: il rapporto tra la spesa effettiva del Senato e la spesa statale è pari a 0,042%. In 15 anni, dal 2006 al 2021, tale rapporto è sceso da 0,083 a 0,042″, prosegue De Poli illustrando in Aula il Bilancio interno del Senato.

L’aggregato ‘Spesa obbligatoria’, che rappresenta oggi il 91,56% di tutte le spese del Senato (Senatori, ex Senatori, Segreterie istituzionali, gruppi parlamentari, personale dipendente in servizio e in quiescenza, oneri previdenziali e
fiscali a carico dell’Amministrazione), registra una riduzione dall’inizio della Legislatura pari all’8,1%.Palazzo Madama paga le fatture entro 30 giorni, sappiamo bene che le pubbliche amministrazioni sono tenute a pagare le proprie fatture entro 30 giorni dalla data del loro ricevimento.

Il rispetto di queste scadenze è un fattore di cruciale importanza per il buon funzionamento dell’economia nazionale e rientra nel rispetto delle direttive europee in materia di pagamenti dei debiti commerciali, su cui la Commissione Europea effettua un puntuale e rigoroso controllo

Il peso finanziario del Senato sulla finanza pubblica si è ridotto dal 2013 al 2022 per un importo pari a circa 344,1 milioni di euro. E’ una cifra che deriva innanzitutto dalla minore dotazione: Palazzo madama, in parole povere, ha chiesto minori risorse allo Stato.

Ogni anno, a partire dal 2012 fino ad oggi, la dotazione si è ridotta di 21,6 milioni di euro all’anno, rispetto all’ammontare del 2011. L’altra voce significativa che compone i 344,1 milioni di euro, insieme alla minore dotazione, è rappresentata dai risparmi effettuati nel periodo in questione (dal 2013 al 2022). parliamo di economie di spesa che, per il periodo in questione, hanno portato complessivamente a 128,1 milioni di euro di risparmi, risorse che – come sappiamo – potranno essere utilizzate per altre finalità di pubblico interesse.

Sul fronte delle indennità parlamentari e competenze accessorie, dall’inizio della scorsa legislatura ad oggi, la stima delle economie di spesa si attesta su un importo pari a 86 milioni di euro. Rispettando così la curva dei dati degli anni precedenti, la percentuale della spesa per le indennità dei Senatori rispetto al bilancio totale del Senato si è più che dimezzato, dal 2001 al 2022, passando dal 19 al 9%.

Con l’introduzione dei cosiddetti desktop virtuali – che hanno svolto un ruolo centrale durante l’emergenza Covid, – abbiamo facilitato e accelerato la strada dello smart working per chi lavora in Senato. Già con il precedente rinnovo delle infrastrutture informatiche, Palazzo Madama ha accolto la sfida del digitale, per un Parlamento 4.0, realizzando in questi anni un risparmio pari a 19 milioni di euro dal 2016 ad oggi.

Le nuove tecnologie hanno cambiato le nostre vite trasformando il modo che abbiamo di comunicare con gli altri e di vivere la quotidianità. Tutto ciò ha avuto ovviamente un impatto sul nostro lavoro di parlamentari. Oggi, infatti, le attività e le procedure del processo legislativo viaggiano in Rete e grazie alla Rete.

E’ stato introdotto, fra l’altro, in modo consistente l’impiego delle video-conferenze, anche attraverso la modernizzazione degli impianti audio-video ed informatici delle aule di Commissione. Ciò ha consentito e tuttora consente lo svolgimento in sicurezza di un gran numero di audizioni, anche nei momenti più duri della crisi pandemica. Solo nell’ultimo anno registriamo oltre 2500 videomeeting per un totale di quasi 18.000 ore di video-conferenza.

Abbiamo lavorato all’implementazione della Web Tv del Senato (7 canali in contemporanea) che ha assolto un compito ancora più importante in termini di pubblicità e trasparenza, sopperendo alle forti limitazioni di presenze consentite all’interno dei palazzi istituzionali.

Alcuni numeri: 4.300 eventi ‘live’, cioè in diretta streaming: tutte le sedute dell’Assemblea, oltre 2.500 sedute di Commissioni; circa 1.400 incontri pubblici (convegni, conferenze stampa, etc.).

Solo a partire dal 1° gennaio 2022, si contano oltre 350 sedute di Commissioni e 450 incontri pubblici. Dal 23 marzo 2018, ovvero dall’inizio della Legislatura, il canale You Tube del Senato (che conta circa 44.600 iscritti) ha totalizzato oltre 7 milioni e 700 mila visualizzazioni.

Antonio

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