Chi la boicotta fa male a magistratura e al Paese
La separazione delle carriere garantisce l’equilibrio tra poteri e rafforza le garanzie per ogni cittadino. Nel 1988 è stata introdotta, a livello processuale, la distinzione fra pubblico ministero e giudice.
Questa riforma è una naturale conseguenza di una nuova impostazione. La nostra posizione è chiara: chi giudica deve essere distinto da chi accusa. Chi boicotta la riforma lo fa perché non vuole fare andare avanti il sistema-Paese nella direzione di una giustizia più giusta e più credibile e fa male al sistema giurisdizionale.
Al contrario, noi siamo con la magistratura e con l’Europa che da anni chiede riforme. Al tempo stesso, riteniamo che sarebbe sbagliato politicizzare il referendum. I cittadini sceglieranno liberamente con questo strumento democratico se approvare o meno la nuova disciplina.