“Fiumi in secca, laghi ai minimi storici: il problema siccità rischia di assumere proporzioni enormi, se non si interviene subito. Per queste ragioni ho deciso di porre con estrema urgenza la questione al Governo con un’interrogazione parlamentare a risposta orale al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Pichetto Fratin. Si tratta di un problema nazionale che riguarda anche, fra gli altri, il territorio dell’Alta Padovana: basti pensare che, secondo i dati ufficiali, la falda del fiume Brenta ha subito una decrescita di circa 10 metri nell’arco di poco più di un anno. Nella zona di Carmignano di Brenta, come ben sappiamo, risultano attivi 15 pozzi di emungimento che prelevano 1.300 litri di acqua al secondo (con la possibilità di arrivare a 1.750 litri al secondo secondo le autorizzazioni previste) che vengono immessi nelle reti acquedottistiche di tutto il Veneto. E’ necessario salvaguardare il territorio con opere di ricarica fisse, realizzazione di invasi e altri interventi idonei a tutelare il bene acqua. Ecco perché ho deciso di portare di investire con urgenza il Governo: giovedì al question time al ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Pichetto Fratin, chiederò un Piano strategico nazionale con una serie di interventi dalla realizzazione degli invasi, ai controlli nella rete di acquedotti dei territori per contrastare le perdite d’acqua e, ancora, l’uso di desalinizzatori dell’acqua marina. Il nostro obiettivo, oggi, è uno: tutelare il bene acqua che è essenziale per la vita di ciascuno di noi, una materia prima indispensabile sia in ambito civile che in quello industriale e agricolo”. Lo afferma il senatore UDC Antonio De Poli che aggiunge: “A pagare il prezzo di questa crisi idrica sono le comunità nei territori, in primis le aziende e tutto il tessuto produttivo, a partire dal comparto agricolo ad esempio. Come denunciano Coldiretti e Confagricoltura, il deficit idrico impatterà negativamente sul periodo delle semine in campagna, con un aggravio dei costi per le aziende agricole, ad esempio. La situazione, ci dicono, è peggiore dello scorso anno quando il mondo agricolo ha perso tra il 30 e il 40% delle principali coltivazioni. Per questo motivo, è urgente intervenire in maniera strutturale. E’ impensabile che meno del 10% dell’acqua piovana venga trattenuta. E’ questa una priorità della nostra maggioranza: bisogna puntare sulla programmazione, superando l’immobilismo del passato e affrontando il problema con una visione di lungo termine”, conclude De Poli.