Il senatore UDC punta il dito: è mancata una politica di investimenti, solo 10% acqua piovana viene raccolta
“Difendiamo il mondo delle imprese agricole: il Governo riconosca lo stato di calamità alle 10 Regioni colpite dalla siccità come il Veneto. Non ci possono essere regioni di serie A e regioni di serie B. Quanto è accaduto a Vicenza – una pesante grandinata ha devastato le colture dell’Alto Vicentino – è emblematico di una situazione che è insostenibile e sulla quale bisogna intervenire al presto”: lo afferma il senatore UDC Antonio De Poli che, a Palazzo Madama, ha presentato un’interrogazione parlamentare indirizzata al ministro delle Politiche agricole Martina e al ministro dell’Ambiente Galletti. Secondo De Poli “non si può vivere sempre nella logica dell’emergenza”. “Serve una politica di lungo respiro – chiarisce – con maggiori investimenti che potenzino la rete di invasi sui territori e di intervenire sulla rete degli acquedotti visto che il 25% degli acquedotti è stato costruito 50 anni fa.. Alla recente assemblea dell’ANBI (associazione nazionale Consorzi di tutela gestione territorio e acque irrigue), è stato presentato il Piano nazionale degli invasi: 20 miliardi di investimenti in 20 anni. Secondo Coldiretti, in Italia, si riesce a raccogliere solo il 10% dell’acqua piovana: è evidente che c’è un gap infrastrutturale che va colmato al più presto per migliorare le reti idriche, da Nord a Sud. Investire oggi vuol dire evitare un esborso di risorse equivalente se non maggiore domani, a causa dei danni subiti dall’agricoltura”, conclude De Poli.