“Dalla Sicilia il messaggio che arriva e’ chiaro: il centrodestra unito e coeso si afferma con risultati positivi e l’Udc, come dimostrano i risultati, svolge un ruolo chiave e determinante tra le forze che fanno riferimento al Ppe”. Lo dice Antonio De Poli, presidente nazionale del partito centrista, che ha seguito le elezioni siciliane direttamente sul territorio. “Il grande risultato dell’Udc, sopra il sette per cento- sottolinea De Poli – e’ stato fondamentale per la vittoria del centrodestra e di Musumeci ed e’ stato fondamentale ancora di piu’ per il recupero dei valori e dei principi che fanno parte della nostra storia e tradizione, valori che partono proprio dalla Sicilia, la terra di Don Sturzo”.Il modello Sicilia, continua Antonio De Poli, “va proiettato a livello nazionale. Le forze che fanno riferimento al Partito popolare, Forza Italia e Udc, si collocano ben sopra il 20 per cento, insieme raggiungono circa il 24-25 per cento. Questo rafforza ancora di piu’ il ruolo del centro all’interno del centrodestra. Io credo che oggi la leadership vada lasciata a quelli che rappresentano in Italia il Partito popolare: Forza Italia che e’ il partito di maggioranza, e l’Udc che oggi e’ un grande protagonista con il suo 7-7,5 per cento”. Il Pd ha sbagliato a rompere l’alleanza con l’Udc? “Il progetto del 2014- risponde il senatore veneto- fece prendere al Partito democratico il 41 per cento alle elezioni europee. Un risultato lusinghero che dava l’indicazione al Pd di fare un Partito della nazione allargando a un soggetto nuovo e moderato. Il Pd ha fatto morire quel progetto arrivando alla consultazione referendaria lo scorso anno mettendo da parte quei valori che noi oggi vogliamo riprendere, innanzitutto il valore della persona che e’ quello che fa la differenza. Senza nessun dubbio il nostro posizionamento oggi nel centrodestra rende l’area moderata, quella che fa riferimento ai principi e ai valori del Ppe, la forza maggioritaria nel Paese”.