Anche per l’anno 2016, i privati che investono fino a 500.000 euro nelle startup innovative possono beneficiare di una detrazione al 19%, mentre le imprese possono dedurre dal reddito un importo pari al 20%, per un massimo di 1,8 milioni di euro. Tali percentuali salgono al 25% per le persone fisiche e al 27% per le società nel caso di investimenti in startup a vocazione sociale o che sviluppano e commercializzano esclusivamente prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico in ambito energetico.
È quanto previsto dal decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze che di fatto proroga al 2016 il regime delle agevolazioni fiscali delineato dal Decreto Crescita 2.0 (Dl n. 179/2012).
Secondo gli ultimi dati di Infocamere, relativi al primo trimestre 2016 e disponibili sul sito dedicato startup.registroimprese.it, le startup innovative in Italia sono 5.693, di cui 418 (7%) in Veneto (quarta regione italiana dietro a Lombardia, Emilia Romagna e Lazio). Circa il 72% del totale nazionale è concentrato nel settore dei servizi alle imprese, soprattutto per la produzione di software e consulenza informatica, attività di Ricerca e Sviluppo e servizi di informazione. Seguono l’industria in senso stretto (19%) e il commercio (4%). Una startup su cinque è guidata prevalentemente da giovani under 35 e in una su due è presente almeno una donna. Sotto il profilo occupazionale, tra dipendenti e soci il sistema startup dà lavoro a circa 27.000 persone.
Gli incentivi per chi investe in startup sono solo alcune delle agevolazioni previste, insieme a procedure più semplici e allargamento della platea di investitori per l’equity crowdfunding, la nuova vetrina online #ItalyFrontiers per far conoscere la propria idea di business, accesso semplificato al Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese e altri benefici.
Nell’infografica del Ministero dello Sviluppo Economico, contenuta nella Scheda di sintesi pubblicata nella sezione dedicata alle startup innovative del sito la mappa di tutte le agevolazioni disponibili:
