“Palazzo madama è uno degli attori protagonisti del processo della trasformazione digitale. Abbiamo messo in campo, in questa legislatura, una serie di strumenti digitali importanti per costruire un Senato sempre più 4.0, dinamico e aperto alle esigenze di trasparenza da parte dei cittadini”. Così il senatore Questore Udc Antonio De Poli intervenendo nel corso della conferenza “Trasformazione digitale. Efficienza ed innovazione. Esperienze a confronto”, in corso a Palazzo Madama, alla presenza fra gli altri del presidente Pietro Grasso. Dagli strumenti digitali per migliorare il lavoro parlamentare come la App Tabulas (oggi tutti gli atti parlamentari vengono stampati in digitale, real time) all’app del Virtual Tour che consente ai cittadini di “vedere” spazi che sono normalmente preclusi a chi visita invece il Palazzo in maniera “analogica”, come la prestigiosa Sala della Costituzione a Palazzo Giustiniani. “È’ un modo per far avvicinare di più gli italiani alle istituzioni”, spiega De Poli. E, ancora, le tecnologie di virtualizzazione che consentono a ogni utente interno di accedere alla propria postazione di lavoro Senato e quindi ai propri ai documenti da qualsiasi dispositivo fisso o mobile, nella massima sicurezza: È’ la realtà del desktop virtuale. Dal contratto di riproduzione digitale che ha abbattuto le tirature da 80 a 20 milioni di copie, grazie alla dematerializzazione degli atti. Così 153.000 atti, in Senato, si trovano in un archivio digitale che rappresenta un patrimonio “normativo”. “La fabbrica delle leggi – continua il Questore De Poli- così diventa sempre più 4.0. Sono azioni che portano a risparmiare: la filosofia del print On demand porterà a un risparmio di legislatura pari a 4,2 milioni di euro”. Il Senato, infine, apre sempre di più le porte all’esterno. Con il portale www.senato.it (3 milioni di utenti in questa legislatura e più di 23 milioni di pagine visualizzate) , il sito istituzionale, grazie al recente restyling grafico, ha contenuti più semplici e accessibili a tutti, “anche grazie al fatto che abbiamo seguito – spiega De Poli – le linee guida per l’accessibilità dei siti da parte dei disabili”.