Utero in affitto: De Poli (Udc), bene sentenza Corte Strasburgo, interesse minori viene prima di tutto

“La Corte dei diritti umani di Strasburgo stabilisce la centralità della famiglia. Il fatto che una coppia, come dice la sentenza, non può riconoscere come proprio un figlio se il bimbo è stato generato senza alcun legame biologico e grazie a una madre surrogata ristabilisce, almeno in parte, un quadro di verità sull’esigenza che la famiglia tradizionalmente intesa è funzionale alla vita e alla crescita sana dei bambini. L’interesse del minore viene prima di tutto, come stabilisce la Convenzione di New York del 2001 sui diritti del fanciullo”. Così il senatore e vicesegretario vicario UDC Antonio De Poli commentando la sentenza della Corte di Strasburgo che limita le pratiche dell’utero in affitto. Secondo De Poli – che sottolinea il voto a marzo 2016 sia in Parlamento europeo che in Consiglio d’Europa di una mozione contro la pratica dell’utero in affitto – , “la maternità surrogata è una pratica che consente legalmente lo sfruttamento della donna e una violazione dei diritti del bambino. Occorre continuare a vigilare, come stiamo facendo da tempo noi dell’UDC, perché non sia legittimata in Europa”.