“Ognuno di noi ha il dovere di ricordare quel 9 ottobre 1963 per onorare le vittime e far sì che una catastrofe come quella del Vajont non si ripeta più. Da quel giorno, dal 9 ottobre 1963, tanti territori portano una profonda e insanabile ferita: Longarone, Rivalta, Pirago, Villanova, Faè, Erto, Casso e Castellavazzo. Intere comunità scosse dalla tragedia a cui esprimiamo, ancora una volta, la nostra piena vicinanza. Il nostro pensiero, oggi, è rivolto alle 1910 vittime. Tra loro 487 bambini e giovani, tra cui la piccola Claudia Martinelli, che aveva soltanto 21 giorni”. Così il senatore Udc Antonio De Poli che, nel pomeriggio, è intervenuto nell’aula del Senato, in occasione della commemorazione sulla tragedia del Vajont. “Dobbiamo riflettere tutti sul ruolo della memoria. Ricordare, quindi, significa impegnarsi per la continua ricerca della verità”, ma anche – ha evidenziato ancora De Poli – “impegno per le istituzioni a portare avanti la difesa ambientale, una giustizia efficace, un’adeguata formazione per le prossime generazioni”. “Il Vajont ci ha insegnato cosa vuol dire essere comunità. Un valore da portare avanti, giorno per giorno, ricordando il passato e il sacrificio di chi non c’è più e, allo stesso tempo, guardando con fiducia al domani, con la consapevolezza di quanto gli errori umani commessi nel passato debbano spronarci a realizzare una società nuova, ancor più solidale e giusta, in cui la sostenibilità ambientale prevalga sulle logiche del profitto. Sarà questo il vero orizzonte al quale guardare per le prossime generazioni”, ha concluso De Poli.