Cari amici
stamani a Padova presso l’Aula Magna di Palazzo del Bo – Università degli Studi di Padova ho partecipato al convegno “Valutazione del rischio bellico: tecnologie avanzate per la sicurezza del territorio”.
Un’importante occasione per parlare del Sistema Informativo Territoriale messo a punto da ETRA S.p.A. Sb in collaborazione con l’Università degli Studi di Padova, il primo sistema informativo geografico digitaledotato di un sistema elevato di dettaglio, precisione e integrazione di banche dati multidisciplinari in grado di integrare cartografie storiche, foto aeree e documenti d’archivio per fornire una mappatura affidabile degli ordigni inesplosi.
Erano presenti:
- la Professoressa Daniela Mapelli (Rettrice dell’Università di Padova);
- Il Presidente del Cda di Etra Flavio Frasson;
- Luca Pierobon Presidente del Consiglio di Bacino Brenta;
- Giulio Centenaro Consigliere Regionale del Veneto;
- Daniele Canella, Vice Presidente della Provincia di Padova;
- Il Presidente della Commissione Parlamentare per l’attuazione del Federalismo Fiscale Alberto Stefani
- Il Colonnello Lorenzo Puglisi, Capo Ufficio Operazioni e Concorsi Operativi del Comfop Nord
- Il moderatore: Toni Capuozzo
UN PROGETTO PER I CITTADINI E PER LE IMPRESE
Abbiamo parlato di valutazione del rischio bellico, ma parliamo soprattutto di un lavoro capillare di ricerca e studio, che coniuga insieme molteplici tecnologie per intervenire su due fronti: quello della rimozione degli ordigni inesplosi ancora presenti sul nostro territorio che mettono a rischio la vita dei cittadini, e quello delle aziende e del mondo produttivo che beneficeranno dei risultati di questo progetto.
UN’IDEA AMBIZIOSA DAL RESPIRO NAZIONALE ED INTERNAZIONALE
Si tratta di un’idea ambiziosa che ha un respiro nazionale ed internazionale. Parte dal Veneto e quindi da eccellenze come l’Università di Padova e come l’Etra, da anni impegnata sullo smaltimento dei rifiuti, con una proiezione che va oltre i nostri confini. Sicuramente rappresenta un fiore all’occhiello che testimonia quanto il Veneto sia sensibile e all’avanguardia su temi importanti che spesso non trovano spazio altrove.
FAVORIRE SINERGIE PUBBLICO PRIVATO
La ricerca è assolutamente fondamentale in tutti i campi ed è necessario favorire sempre di più queste sinergie tra pubblico e privato. In particolare questo progetto prevede che si utilizzino tecnologie d’avanguardia come i Sistemi Informativi Geografici in maniera assolutamente pionieristica e con un approccio multidisciplinare per valutare, censire e disinnescare i residuati bellici presenti sui territori che sono stati o attualmente sono scenari di guerra.
IL CONTESTO INTERNAZIONALE E I CONFLITTI IN CORSO
E fa particolarmente effetto parlare del rischio bellico in un momento storico in cui le crisi internazionali ripropongono con tutta la loro drammaticità, scenari di guerra in moltissimi Paesi (120 in tutto il mondo in questo momento). Penso in particolare alla guerra che ha colpito il cuore d’Europa, quella Ucraina, e penso alla guerra che sta infiammando tutto il Mediterraneo con la crisi Israelo-Palestinese.
Le ripercussioni dei conflitti sono nell’immediato enormi in termini di vite umane e in termini culturali, economici e sociali.
Ma le guerre lasciano un pericoloso strascico anche a distanza di molti anni e in territori che pensavamo ormai immuni dalle conseguenze dovute all’utilizzo di armi sempre più sofisticate.
Il rischio bellico sicuramente va valutato nell’immediato delle operazioni che vengono condotte ogni giorno negli scenari di guerra. Ma come dicevamo prima c’è un rischio che viene da lontano e che ancora oggi incide negativamente sulla vita delle persone e sulla crescita e la sicurezza delle nostre attività economiche.
VALUTAZIONE DEL RISCHIO E MAPPATURA
Il progetto VRB (Valutazione rischio bellico) ha l’obiettivo di creare una mappa dettagliata delle aree potenzialmente contaminate da ordigni bellici inesplosi.
In particolare, l’iniziativa di Etra e dell’Università ha risposto a una necessità emersa dalla legge 177/2012, che obbliga a valutare il rischio bellico prima di intraprendere qualsiasi attività di scavo.
La mappa ha permesso di individuare con precisione le aree più a rischio in una zona che comprende 69 Comuni tra Padova, Vicenza e Treviso, prevenendo incidenti e facilitando la pianificazione territoriale.
Si tratta dunque, evidentemente, di uno strumento pensato per supportare amministrazioni, aziende e cittadini nel garantire la sicurezza nei cantieri di scavo e nelle aree urbane ad alta densità.
MODELLI E PROTOCOLLI DA IMPIEGARE SUL TERRITORIO
Il rischio bellico ha infatti dei modelli e protocolli che potranno essere messi in pratica sul territorio e possono essere utili per individuare e disinnescare senza conseguenze questi pericolosi retaggi del passato. Delle guerre che nel ‘900 hanno insanguinato la nostra penisola e l’intera Europa.
Bonificare il territorio ancora oggi resta una missione importantissima per dare risposte a un problema che è civile ed economico.
GRATI E ORGOLGIOSI PER PROGETTI COME QUESTO
Concludo ponendo di nuovo l’accento su una cosa che mi sta molto a cuore: quando ci troviamo di fronte a progetti così complessi e di ampio respiro, che coinvolgono il mondo accademico, la ricerca, le nostre aziende, le nostre istituzioni, non possiamo che essere grati e orgogliosi.
Oggi qui vediamo mescolarsi le nostre eccellenze su moltissimi fronti con risvolti umanitari, sociali ed economici importantissimi.
Un esempio straordinario che sicuramente influenzerà positivamente molte altre realtà.
Antonio
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