Sopralluogo nei territori marchigiani colpiti dalla bomba d’acqua del 15 settembre

Cari amici,

stamane ho incontrato il Sindaco di Frontone, Daniele Tagnani e il consigliere regionale delle Marche, Giacomo Rossi, i quali mi hanno illustrato il quadro attuale dei danni subiti a distanza di più di due mesi dalla bomba d’acqua dello scorso 15 settembre. Frontone è uno due dei Comuni colpiti dalla tragica alluvione insieme alle altre località come Cantiano, Ostra, Pianelle d’Ostra, Barbara, Trecastelli.

I fondi annunciati dal Governo, tra cui i primi 200 milioni stanziati subito nel Decreto legge e gli altri 200 previsti in Manovra, sono una prima importante risposta.

Si tratta di un’area che necessita, infatti, di interventi significativi per mettere in sicurezza il territorio, ripristinare la viabilità e i collegamenti stradali. Bisogna fare di più per questo territorio ferito dalle calamità naturali.

Nel pomeriggio mi sono recato a Serra Sant’Abbondio dove ho potuto constatare con i miei occhi le necessità di un territorio che, a distanza di due mesi dalla bomba d’acqua, fatica purtroppo a rialzarsi. Ringrazio il consigliere regionale delle Marche, Giacomo Rossi e al Sindaco Ludovico Caverni con i quali ho visitato, fra l’altro, il Monastero di Fonte Avellana e ho avuto l’onore di salutare i Monaci Camaldolesi.

In questo territorio – così come anche a Cantiano, luogo simbolo dell’alluvione – si registrano danni significativi fra ponti crollati e strade colpite dalle frane. Abbiamo il dovere, come istituzioni, di fare la nostra parte per non lasciare da sole le popolazioni coinvolte da questo dramma.

I danni sono ingenti ed è stato colpito il patrimonio pubblico e privato: oggi insieme al sindaco di Sassoferrato (Ancona), Maurizio Greci, ho fatto il punto della situazione nei luoghi colpiti dalla tragica bomba d’acqua.

Con il primo cittadino ho affrontato diversi temi fra cui la necessità di intervenire per ripristinare la viabilità e dell’importanza delle risorse nelle aree montane, nel quadro del miglioramento e della riorganizzazione dei servizi alla collettività (sanità, scuola, altri servizi) e, dunque, di investimenti in questi territori che hanno bisogno, più di altri, di interventi contro il dissesto idrogeologico

Antonio

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