(ANSA) – ROMA, 09 APR – “La cooperazione sociale è da sempre uno strumento chiave e lo può diventare ancora di più in tempo di pandemia. Parliamo di realtà che sono un tassello fondamentale delle nostre comunità e che continuano a lavorare nei settori della salute mentale, della disabilità e dei servizi per l’infanzia e gli anziani. Accolgo l’allarme lanciato dal Comitato misto paritetico regionale che riunisce le associazioni che le rappresentano: bisogna intervenire aggiornando le tariffe, in base alle tabelle ministeriali in vigore, e sbloccare i bandi pubblici di Regione, Comune e Ipab”. A chiederlo è il senatore UDC Antonio De Poli secondo cui “ci sono 820 Cooperative sociali, che danno lavoro a 40.000 addetti e che, oggi, rischiano il tracollo”. “Tra l’altro, oggi c’è un potenziale ‘esercito’ che, oggi, è a disposizione del Servizio sanitario nazionale: gli oltre 400.000 operatori (infermieri e Oss) che, in tutta Italia, lavorano nelle Cooperative possono svolgere un ruolo importante nella campagna vaccinale. Parliamo di una realtà che, quotidianamente, raggiunge complessivamente circa 500.000 persone in Veneto e 6 milioni di persone al giorno, in tutto il Paese. Per rendere effettiva la disponibilità delle Cooperative a implementare il piano vaccini serve una regìa nazionale”, spiega De Poli che fa notare: “Secondo quanto sappiamo, purtroppo, ad oggi, c’è una difficoltà da parte di molte Cooperative, coinvolte in servizi considerati ad alto rischio di esposizione, che hanno visto finora i propri lavoratori esclusi dal piano vaccinale. Al ministro della Salute, Roberto Speranza, chiediamo di porre rimedio a questa situazione”. (ANSA). D