Referendum: De Poli (Udc) d’accordo con Confindustria, non è battaglia ‘nordista’, c’è interesse nazionale in maggiore autonomia a regioni virtuose

“Sono d’accordo con la visione del presidente di Confindustria Boccia e del presidente Zoppas: c’è un interesse nazionale nel dare maggiore autonomia alle regioni virtuose. Basti pensare allo studio di Unioncamere Veneto: il Pil nazionale, se vince il Sì, crescerebbe tra lo 0,6% e lo 0,8%: in pratica +10 miliardi di Prodotto interno lordo. Queste cifre ci dimostrano che quella per il Sì al referendum non è una battaglia ‘nordista’ che contrappone le regioni del Nord a quelle del Sud ma, al contrario, è una battaglia nazionale”. Lo afferma il Senatore UDC Antonio De Poli che da stasera tornerà in Veneto per i tre-giorni conclusivi del tour dell’UDC: stasera appuntamento ad Este con il costituzionalista Mario Bertolissi (ore 20.45 Sala Nassirya Vicolo Mezzaluna), domani incontro-dibattito con Luca Antonini a Gazzo Padovano (ore 20.45 presso la Sala Municipale del Comune) e, infine, venerdì a Ponte San Nicolò ( ore 20.45 Centro Civico Rigoni Stern, piazza Liberazione). “Non a caso il regionalismo differenziato è previsto dalla Costituzione, nell’art. 116. Quindi, domenica prossima bisognerà votare Sì per applicare finalmente la Carta che è rimasta lettera morta: come sottolinea la Consulta l’esito influenzerà il Parlamento nelle sue decisioni”, conclude De Poli che, commentando l’Osservatorio del Gazzettino, aggiunge: “C’è una domanda di autonomia, non di secessione o indipendenza. E questa domanda è significativa soprattutto in una regione come il Veneto che è stretta da due regioni a statuto speciale come Trentino e Friuli”.