Pnrr, transizione green e digitale. Cittadini e imprese al centro

Cari amici,

oggi pomeriggio sono intervenuto in Aula in dichiarazione di voto sulla questione di fiducia posta dal Governo sull’approvazione del ddl n. 1110, di conversione in legge, con modificazioni, del d-l n, 19/2024, recante ulteriori disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, nel testo identico a quello licenziato dalla Camera. Ecco il testo integrale del mio intervento:

Gentile Presidente, Onorevoli Colleghi,

l’Aula oggi esamina un decreto chiave nell’ambito delle misure per l’attuazione del PNRR.

Grazie al Centrodestra al Governo – lo ricordo – è stata messa a punto una revisione del Piano. E’ stato un percorso di serietà – per il quale va dato merito al Ministro Fitto della bontà del lavoro svolto – che ci ha portato finora a tagliare traguardi molto rilevanti: la terza e la quarta rata sono state concesse e già finanziate.

L’Italia – ce lo dice l’Europa – è il Paese che registra la migliore performance sul PNRR, con una spesa pari a 45 miliardi.

Siamo l’unico Paese ad avere richiesto la quinta rata. Fatti, cari colleghi.

Abbiamo riformato la politica del Fondo di sviluppo e coesione e questo Governo sta proseguendo in questo lavoro che mira a un raccordo efficace tra i vari fondi.

Ed è un lavoro indispensabile perché – forse qualcuno se lo dimentica – i 122 miliardi di risorse europee sono a debito!

 

In parole povere: sono risorse che vanno restituite e quindi la qualità della spesa non è un dettaglio per gli addetti ai lavori ma è un fattore determinante che incide sulla crescita e, di riflesso, può consentire al sistema Paese di rientrare dal debito.

Come è noto, il provvedimento in esame introduce importanti novità anche in altri settori e che certamente impattano sulla vita dei cittadini come la riforma della governance delle guide turistiche, la semplificazione per il rilascio dei passaporti negli uffici postali, così come anche sulla sanità e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro (su cui mi soffermerò in chiusura del mio intervento).

Partiamo dal Digitale. Uno dei punti più salienti riguarda la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, con un investimento significativo nella modernizzazione dei servizi digitali pubblici.

L’obiettivo verso cui si sta lavorando e si deve continuare a lavorare è sburocratizzare, migliorare l’efficienza dei servizi offerti ai cittadini e alle imprese.

Come Centrodestra, da sempre, siamo convinti che lo Stato debba essere amico dei Cittadini e delle Imprese.

Il senso di questo provvedimento è proprio questo.

Credere in una Pubblica amministrazione che guarda ai risultati e non si perde nei mille rivoli della burocrazia.

Il digitale, d’altronde, a nostro avviso, può e deve essere l’anello della catena che unisce o avvicina istituzioni a cittadini e imprese.

 

L’altra grande direttrice su cui si poggia il PNRR è la transizione green.

Sono previsti investimenti nel campo dell’efficienza energetica negli edifici pubblici e privati, ma anche per sviluppare le energie rinnovabili e promuovere la mobilità sostenibile.

Sono misure che non solo contribuiranno a ridurre le emissioni di gas serra ma anche a creare posti di lavoro. Vengono garantiti – e qui veniamo ai numeri, incontrovertibili, tangibili – 12 miliardi per le imprese.

Di questi 12 miliardi, 6,3 miliardi sono destinati alla Transizione 5.0 del nostro sistema produttivo.

La transizione 5.0 libera risorse per le nostre aziende.

Parliamo infatti di una misura che destina fino al 45% del credito di imposta per gli investimenti negli impianti aziendali che riducano i consumi energetici di almeno il 10%.

Altro capitolo che mi sta molto a cuore è l’agricoltura.
Al settore primario andranno infatti 8 miliardi.
Prima erano 5 miliardi, quindi 3 miliardi in più.

Questa è la prova inconfutabile di quanto l’agricoltura e gli agricoltori siano centrali nell’agenda politica di questo Governo e di questa maggioranza.

Gli agricoltori sono i migliori garanti della sostenibilità ambientale.

Ieri abbiamo celebrato la Giornata mondiale della terra.

Sono loro gli angeli custodi della nostra terra.

Ricordate quando i gufi della politica all’opposizione dicevano che il Piano non poteva essere riscritto?

Revisione PNRR: sembrava fosse qualcosa di irraggiungibile!

E invece?

Grazie all’impegno dei Ministri (Fitto e Lollobrigida), queste risorse sono aumentate!

CI tengo ad evidenziare questo passaggio.  Grazie alla revisione del PNRR, l’Italia – non la destra il centro o la sinistra – ma l’Italia ottiene il più grande stanziamento economico mai registrato per l’asset primario della nostra Nazione!

Cifre, cifre, cifre.

Non parole, parole, parole.

Questa è la differenza tra il movimento dei NO e la politica del fare che si allea con chi questo verbo (“fare”) lo conosce meglio di chiunque altro: l’impresa.

Siamo pratici e come gli imprenditori (che al mattino alzano la saracinesca per lavorare e dare lavoro) ci stiamo ostinatamente impegnando affinché si superi uno schema, quello secondo cui, per le imprese, lo Stato è percepito, troppe volte, come un nemico se non da combattere, quanto meno da temere!

Noi siamo per uno schema differente.

Le imprese devono potersi fidare dello Stato perché lo Stato senza le imprese, agricole, commerciali, artigiane non può e – sottolineo – non può creare i presupposti per far crescere il Paese e dare futuro.

 

Tutte le nostre richieste, sono frutto di un costante processo di ascolto delle esigenze del mondo produttivo.

Questo provvedimento è frutto del lavoro di ascolto e quindi della concertazione con tutti gli attori che, a diverso titolo, ruotano attorno all’ecosistema del PNRR.

Il dialogo è stato lo schema vincente anche con gli Enti locali soprattutto quando parliamo di un altro importantissimo capitolo del Pnrr: le infrastrutture.

Dobbiamo spendere bene le risorse, fino all’ultimo centesimo.
Neppure un euro deve tornare indietro a Bruxelles.

Cari colleghi, solo il 34% dei fondi europei FSC Fondo sviluppo e coesione 2014-2020 sono stati spesi.

Questo dato ha imposto a questo Governo e a questa maggioranza di “cambiare approccio”.

Ecco perché oggi il modello di governance del PNRR può essere l’occasione per mettere a sistema un modello di efficienza ed efficacia che sia in grado realmente di mettere a terra i progetti nei territori.

Perché cari colleghi io credo – e sfido chiunque di voi a dire il contrario – che se un sindaco di sinistra o di destra o di centro – ottiene dei fondi per il suo Comune e per la sua comunità, poco importi se al Governo ci sia una compagine di Centrodestra o di Centrosinistra.

Questo è il senso più bello di una politica che costruisce e non demolisce.

Questo è il senso più bello e autentico di una politica che lavora per la comunità e non per agitare una bandiera.

 

Questo Esecutivo ha rimodulato il Piano e lo ha fatto conseguendo risultati che sono sotto gli occhi di tutti.

Dalla rinegoziazione abbiamo ottenuto un aumento della dotazione finanziaria pari a 194,4 miliardi , +2,9 miliardi dovuto all’aumento dei contributi a fondo perduto.

Nel capitolo infrastrutture del PNRR, il ruolo dei Comuni è centrale.

Questo provvedimento, infatti, rafforza la capacità amministrativa degli Enti locali.

Valuto molto positivamente l’emendamento della maggioranza che ha innalzato dal 10 al 30% del valore dell’opera l’anticipo che il soggetto richiedente (Il Comune) può chiedere per gli interventi legati al PNRR.

Non solo, i sindaci potranno vedere queste somme erogate entro 30 giorni

Tutto ciò rappresenta una boccata d’ossigeno per gli enti locali.

E’ una buona notizia per i territori.

Sanità e politiche socio-sanitarie: è un ambito che sta molto a cuore al nostro Gruppo, Presidente.

E’ un tema su cui, più che mai, serve fare un’operazione-verità, a partire dalle polemiche strumentali e propagandistiche sull’aborto.

Consentire alle associazioni di terzo settore di entrare nei Consultori degli ospedali non è contro legge, anzi.

Cito l’articolo 2 della legge 194 che dice testualmente: “I consultori, sulla base di appositi regolamenti o convenzioni, possono avvalersi, per i fini previsti dalla legge (c’è quindi un vincolo normativo forte!), della collaborazione volontaria di idonee formazioni sociali di base e di associazioni del volontariato, che possono anche aiutare la maternità difficile dopo la nascita”.

L’emendamento approvato alla Camera attua quanto già previsto. Nessuno pensa di toccare la legge 194.

Aiutare le donne a scegliere la Vita non è un reato.
E’ un reato semmai mercificare il loro corpo, come si pensa di fare con l’utero in affitto!

Nel campo sanitario e medico, l’Italia sconta anni di mancata programmazione.

Nel nostro Paese, negli ultimi anni, si è registrata una carenza importante di medici e infermieri: mancano all’appello ad oggi 30.000 medici e 70.000 infermieri.

E’ una situazione che ereditiamo dal passato.

Con questo provvedimento si cerca di compiere un passo nella giusta direzione. Sappiamo tutti infatti che il tetto alla spesa sanitaria del personale era stato introdotto negli anni della spending review.

Finalmente, si volta pagina. Faccio riferimento ad un emendamento che elimina il tetto di spesa del personale sanitario oggi vigente.

Con questo decreto da oggi si stabilisce che la spesa per il personale sanitario potrà essere pari al doppio di quella sostenuta nel 2009 (prima non poteva superare il 50%).

Altro punto a favore di una sanità a misura dei cittadini.

Merita sicuramente un breve cenno l’art. 31 del decreto in esame che prevede il concorso per l’assunzione di 716 ispettori tecnici dell’Ispettorato nazionale del lavoro.

Secondo alcune stime, tutto questo ci consentirà di aumentare del 40% le ispezioni e i controlli.

La sicurezza sul lavoro non è una questione di destra o di sinistra, è una battaglia che dobbiamo condurre tutti uniti, senza distinzioni e appartenenze.

Ci sono valori che sono troppo importanti per restare chiusi nelle casacche di un partito!

Mi avvio a concludere.

Dall’attuazione del PNRR, è la stima del Def, dipende il 90% della crescita del Pil nei prossimi anni.

Next generation EU vuol dire in una parola “futuro”

È la parola più bella.

Il PNRR è l’esempio migliore che serve a farci capire quanto sia essenziale oggi l’Europa, lo è ancora di più negli attuali contesti geopolitici e internazionali.

I nostri Cittadini sanno che il futuro di tutti noi passa attraverso un rafforzamento politico dell’Europa.

Una buona Europa!

Noi oggi in quest’Aula siamo e rappresentiamo l’Italia che crede in una buona Europa!

Per queste ragioni annuncio a nome del Gruppo Civici d’Italia – Udc – Coraggio Italia – Maie che voteremo convintamente il provvedimento su cui il Governo ha posto la questione di fiducia!

Grazie

Sen. Antonio De Poli

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