

“L’integrazione sociosanitaria è stata una grande intuizione del Veneto. Gli Ats Ambiti territoriali sociali rappresentano sì una grande scommessa per il futuro ma, attenzione, serve una programmazione efficace che risponda alle esigenze e ai bisogni dei cittadini. Siamo di fronte ad un paradigma nuovo per il quale sarà fondamentale garantire una programmazione anche con risorse adeguate per non correre il rischio di avere meno servizi per cittadini e famiglie”. Lo ha detto il senatore UDC Antonio De Poli che, a Sant’Urbano (Padova), in una sala gremita di persone, ha promosso l’iniziativa dal titolo “ATS Ambito territoriale sociale: la sfida dell’integrazione sociosanitaria”. Alla conferenza hanno partecipato, fra gli altri, Luciano Gallo (esperto forme giuridiche Ats), Stefano Vianello (Direttore dei Servizi Sociali ULSS6); Alex Roncaglia (Direttore d’area Copselios), Marco Montin (sindaco di Pernumia) e Serenella Negrisolo (sindaco di Cartura). Il tema dello sviluppo degli Ats è di fondamentale importanza per la vita di molte comunità e delle amministrazioni: tutti i servizi sociali e socio-sanitari del territorio dovranno essere integrati attraverso l’Ats, che gestirà con tutti i comuni e partire dalle esigenze del territorio risorse e attività da programmare. In Veneto ci saranno 24 Ats, di cui 5 in provincia di Padova: un nuovo assetto che cambierà completamente l’organizzazione dei servizi in tutti i comuni. “Oltre 1,1 milioni sono gli over 65 in Veneto, di cui 315.000 persone non autosufficienti. Questi numeri devono farci riflettere sull’esigenza di come rispondere a nuovi bisogni”; ha rimarcato De Poli che ha posto l’accento sul ruolo di amministratori e mondo del volontariato. “Gli Ats possono rappresentare una grande opportunità per il futuro. Il loro funzionamento infatti è fondamentale per garantire un sistema di welfare territoriale efficace”, ha aggiunto De Poli che, a proposito del dimensionamento degli ATS, ha sottolineato: “Più è elevato il numero delle persone da seguire, più difficoltà avremo nel rispondere ai bisogni, a maggior ragione quando parliamo di risposte integrate a bisogni della popolazione, che oggi sono sempre più complessi”, ha concluso De Poli.