Agricoltura: rilanciamo il settore primario!

Cari amici,

oggi pomeriggio sono intervenuto, in Senato, in dichiarazione di voto sul ddl per il riconoscimento della figura dell’agricoltore custode dell’ambiente e del territorio e per l’istituzione della Giornata nazionale dell’agricoltura.

Ecco il testo integrale del mio intervento:

Signor Presidente, Onorevoli Colleghi,

L’Italia è da sempre un paese a vocazione agricola.

In più della metà della penisola italiana sono presenti appezzamenti di terreno ad uso agricolo: per la precisione 17 milioni di ettari, su una superficie totale che ne conta oltre 30 milioni.

L’agricoltura è un vero e proprio “motore” dell’Italia e del suo tessuto socio-economico.

In modo particolare, l’agricoltura contadina, indirizzata all’autoconsumo e alla vendita diretta, è da sempre la forma di coltivazione più diffusa in Italia.

Praticata su piccola scala e, nella maggior parte dei casi, a gestione familiare, è considerata UN MODELLO DI SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE.

Difendendo le risorse del territorio, l’agricoltura contadina è riuscita a mantenere produzioni locali e allevamenti di animali legati alle tradizioni o, nel caso di riconversione delle aziende agricole, a dedicarsi alle produzioni biologiche, oggi molto apprezzate dai consumatori più attenti ai valori dell’ecologia e dell’attenzione nei confronti dell’Ambiente.

Si tratta di un’agricoltura che mantiene popolate zone rurali che sarebbero altrimenti abbandonate, contribuendo a difendere e tutelare la biodiversità oltre che a mantenere vivi antichi saperi, tecniche e produzioni locali.

Oggi in Senato ci apprestiamo ad approvare QUESTO PROVVEDIMENTO CHE RICONOSCE IL RUOLO SVOLTO DAGLI AGRICOLTORI E DAGLI ALLEVATORI NELLA CURA DELL’AMBIENTE E DEL TERRITORIO.

Il disegno di legge in esame oggi, infatti, RICONOSCE LA FIGURA DELL’AGRICOLTORE COME CUSTODE DELL’AMBIENTE E DEL TERRITORIO.

Con questo ddl gli imprenditori agricoli (singoli o associati) possono fregiarsi di questo titolo, a patto che svolgano alcune attività relative alla manutenzione del territorio, alla custodia della biodiversità rurale (e quindi per la valorizzazione delle colture locali); all’allevamento di razze animali e alla coltivazione di varietà vegetali locali o, ancora, al contrasto dell’abbandono delle attività agricole.

Insomma, in questo modo, L’AGRICOLTORE DIVENTA IL PRIMO ANELLO (DIREI QUELLO PIÙ IMPORTANTE) DI UNA CATENA CHE HA UNA GRANDE FINALITÀ: TUTELARE IL NOSTRO AMBIENTE E IL NOSTRO PAESAGGIO, con una particolare attenzione al valore della biodiversità e alla sostenibilità.

Saranno poi le regioni e gli enti locali a promuovere la diffusione della figura dell’agricoltore come “custode dell’ambiente e del territorio”, attraverso la promozione di accordi e protocolli di intesa volti a valorizzare la figura dell’agricoltore custode.

Come?

Tramite bandi ad hoc, le Regioni “possono prevedere il riconoscimento di specifici criteri di premialità, inclusivi della riduzione delle imposte di rispettiva competenza, in favore degli agricoltori stessi.

D’altronde chi meglio dell’agricoltore, infatti, che è radicato nella sua terra, ne conosce i problemi e le sue fragilità?

Valutiamo con favore QUESTO PROVVEDIMENTO PERCHÉ QUESTO DISEGNO DI LEGGE VUOLE (DIREI FINALMENTE) RILANCIARE POSITIVAMENTE L’IMMAGINE DEL PRIMARIO, troppo spesso bersagliato da accuse di inquinamento ambientale e, al contrario, vuole ridefinire una narrativa – quella che noi della maggioranza da sempre portiamo avanti convintamente – e cioè: L’AGRICOLTURA È VITA, È AMORE PER LA NOSTRA TERRA ED È QUINDI GARANZIA DI CIBO SANO E DI QUALITÀ.

Con questo provvedimento, altresì, SI ISTITUISCE ANCHE LA GIORNATA NAZIONALE DELL’AGRICOLTURA, identificandola con la seconda domenica di novembre.

E’ anche questo un aspetto che accogliamo con favore, soprattutto perché la celebrazione della Giornata coinvolgerà anche gli istituti scolastici di ogni ordine e grado attraverso la promozione di iniziative didattiche, percorsi di studio ed eventi dedicati al tema dell’agricoltura.

L’agricoltura – che ci ricorda quotidianamente l’importanza del valore del made in Italy  – deve essere fatta conoscere dalle nuove generazioni.

Dobbiamo aiutare i nostri giovani ad amarla, ad innamorarsene!

Certo, l’agricoltura va salvaguardata e promossa affinché diventi sempre più smart, custode del passato e proiettata nel futuro attraverso l’utilizzo e lo sviluppo di nuove tecnologie

Quelle trascorse, infatti, sono state certamente annate estremamente complicate per l’agricoltura, a cominciare dal Covid fino ad arrivare al problema siccità, alla guerra e all’impennata dei costi energetici e delle materie prime.

Ed ora si è aggiunto anche l’incremento dei tassi di interesse, con la conseguente difficoltà di accesso al credito in un momento in cui le imprese sono chiamate ad investire, per far fronte alle nuove regole europee ed intercettare i fondi del Pnrr.

La contrazione dei consumi  preoccupa molto il mondo agricolo e agroalimentare

Il tema dei cambiamenti climatici e la distribuzione delle precipitazioni, deve essere prioritario,

Allora, come poter fronteggiare tutto questo? Continuando ad investire in innovazione.

Di fronte a questi cambiamenti, che potremmo definire epocali, le aziende agricole italiane si stanno dimostrando, ancora una volta, la colonna portante del Paese e a loro deve andare il nostro plauso ed il nostro pieno sostegno.

L’emergenza idrica impone certamente una riflessione.

Sarà perciò fondamentale investire per la realizzazione di un Piano invasi a livello nazionale e per il potenziamento dei laghetti di accumulo dell’acqua, che potranno avere utilizzi non solo per l’agricoltura ma anche per gli incendi boschivi e il turismo invernale.

C’è infine un ultimo aspetto da considerare, parlando di agricoltura e tutela della produzione e del territorio: abbiamo assistito, negli ultimi anni, all’aumento dei costi di produzione delle derrate agricole di origine europeo.

Questo potrebbe comportare un vantaggio competitivo per i produttori extra CEE, che, non avendo quegli stessi vincoli europei stringenti, produrranno senza limiti di utilizzo né di fitofarmaci né di fertilizzanti a costi inferiori e produzioni maggiori.

Rischiamo, di dare spazio alle grandi aziende straniere che puntano alla produzione di grandi quantità e penalizzare invece prodotti locali dei nostri territori, che hanno garanzie di maggiore qualità.

E questo non possiamo assolutamente permettercelo.

Occorre dunque vigilare, per garantire il made in Italy e la competitività delle nostre imprese agricole ed in questo saremo sempre al fianco di questo Governo di centrodestra.

Mi avvio alla conclusione.

Il riconoscimento del ruolo dell’agricoltore come custode dell’ambiente e del territorio è un passo in avanti nella giusta direzione, nell’ambito di un percorso di attenzione nei confronti di un mondo (quello agricolo) essenziale per la cura dei nostri territori.

 

GLI AGRICOLTORI ITALIANI SVOLGONO UN RUOLO FONDAMENTALE.

MERITANO DI ESSERE VALORIZZATI.

CON QUESTO DISEGNO DI LEGGE SI DÀ UNA PRIMA RISPOSTA, CONCRETA E TANGIBILE.

Per tutte queste ragioni, Presidente, annuncio convintamente il voto favorevole del gruppo Civici d’Italia-Noi Moderati-Maie a questo disegno di legge.

Vi ringrazio per l’attenzione,

Sen. Antonio De Poli 

INTERVENTO IN AULA