Camera commercio Padova: De Poli, nuovo Consiglio guidato da Santocono-Bertin è garanzia di qualità, ora istituzioni facciano rete per affrontare nuove sfide

 

“Il nuovo Consiglio della Camera di commercio di Padova, guidato dal presidente Santocono e dal vicepresidente Bertin, è una garanzia di qualità e di attenzione nei confronti del territorio, per giungere a scelte condivise, in grado di rilanciare il tessuto socio-economico. Dal rilancio della Fiera di Padova alla Fondazione per il turismo, passando per la Soft City, l’innovazione e il rapporto con l’Università: sono diverse le sfide che abbiamo di fronte. Credo che, proprio su questi temi – indicate come priorità dal Presidente – ci sia molto da lavorare affinché si recuperi il terreno perduto. Dopo il Covid la nostra provincia si è dimostrata resiliente: Padova ha tutte le carte in regola per diventare la capitale del Nordest. Come istituzioni dobbiamo fare rete per raggiungere questo obiettivo”. Così il senatore UDC Antonio De Poli all’indomani dell’elezione del nuovo Consiglio della Camera di commercio di Padova. “In modo particolare – spiega De Poli – condivido l’idea della Fondazione per il turismo che riprende un modello vincente in tema di gestione, promozione e commercializzazione delle mete turistiche della nostra provincia. Padova Città di Giotto, i Colli Euganei e le Terme più grandi d’Europa: le potenzialità sono enormi ma c’è bisogno di fare squadra, superando inutili campanilismi e disegnando una visione strategica di crescita, che guardi a tutto il territorio, in maniera inclusiva e partecipata”. “Altro asset fondamentale è l’innovazione: qui è cruciale il rapporto tra la nostra Università e le imprese. Da questa sinergia, come ci insegna il modello della Oslo Science City, si possono creare le condizioni per progettare la crescita in una fase di transizione ecologica e, soprattutto, digitale. Per promuovere questo percorso – conclude De Poli – c’è bisogno, come ha evidenziato il presidente Santocono, di guardare all’Europa superando, quindi, una visione a volte troppo localistica”.