Roma, 20 lug. (AdnKronos) – “Populismi a parte, in Italia, come nel resto d’Europa, stiamo tornando verso lo schema centrodestra e centrosinistra. In questo contesto un centro autoreferenziale che non guarda da nessuna parte è destinato a sciogliersi come neve al sole. Quindi bisogna essere pragmatici, fare chiarezza altrimenti gli elettori non capiscono. Serve un’area di centro riferibile al PPE che sia però ancorata al centrodestra”. Lo afferma il presidente nazionale dell’Udc Antonio De Poli. Noi -aggiunge- siamo i delusi della prima ora di Matteo Renzi: su temi come fisco e famiglia abbiamo assunto posizioni molto critiche e ci siamo espressi chiaramente per il No al referendum del 4 dicembre interpretando bene il volere della maggioranza degli italiani. C’è la necessità di rappresentare nel prossimo Parlamento quella tradizione popolare e liberale che fa parte del nostro dna e che, sono certo, porterebbe alle urne migliaia di italiani che, nelle ultime elezioni, sono rimasti a casa”. “Noi -prosegue De Poli- difendiamo il simbolo dello Scudo crociato che rappresenta la nostra storia e il nostro futuro. Oggi dobbiamo chiederci: come i valori della Dottrina sociale della Chiesa di Don Sturzo e De Gasperi possono continuare ad essere rappresentanti in Parlamento? Per fare questo serve un’apertura verso chi, come noi, condivide un patrimonio valoriale che già ci unisce in Europa, nel Ppe, e mi riferisco a Forza Italia con cui abbiamo condiviso battaglie importanti su temi concreti come famiglia, giovani, imprese, biotestamento”. “Tocca a Forza Italia e al presidente Berlusconi -continua- prendere un’iniziativa politica promuovendo un soggetto politico popolare e liberale che riunisca le forze che, in Europa, condividono un percorso valoriale ma in Italia restano divisi da sigle politiche e colori di partito. Questo ragionamento – ne sono convinto – potrebbe portare ad un esito interessante nell’ottica di un Ppe italiano”.