Oggi sono intervenuto alla manifestazione a Padova organizzata da Civitas #PercorsidiBene, partecipando alla Tavola Rotonda “Alla Luce della Riforma: Il confronto con la politica”.
Erano presenti Emanuele Alecci Presidente Centro Servizio Volontariato Padova e componente direttivo CSVnet, Stefano Tassinari Vicepresidente ACLI Nazionali e componente Consiglio nazionale Forum Terzo Settore, Adriano Rizzi Presidente Legacoop Veneto, Ugo Campagnaro – Presidente Confcooperative Veneto, Tiziano Vecchiato – Direttore Fondazione Zancan e Cristina Piva – Assessore al volontariato del Comune di Padova.
Il Terzo settore è un segmento economico in forte espansione.
Il nostro compito, oggi, è intervenire su questioni che necessitano urgente bisogno di risposta e di fondamentale importanza per tutto il Terzo settore, che ad oggi conta oltre 340 mila enti non profit e rappresenta un patrimonio sociale ed economico unico nel nostro Paese e nel mondo.
Il nostro impegno sarà quello di essere portavoce delle vostre istanze in Parlamento e tutelare un settore così importante in ambito sociale.
Oggi mancano i decreti attuativi e servono correttivi
Alla luce della riforma serve un fattivo confronto con la politica.
E noi siamo qui per impegnarci risolvere alcune questioni aperte:
- accelerare l’uscita dei decreti attuativi previo confronto con il terzo settore (forum, csvnet, Convol)
- prevedere la destinazione di una quota del per il 5 per mille a favore di associazioni culturali, sociali e di volontariato.
Su questo tema sono intervenuto presentando un disegno di legge, recante disposizioni per la destinazione di una quota del 5 per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche al sostegno di attività senza fini di lucro di carattere umanitario o di rilevanza culturale e sociale.
Oggi l’introduzione di un tetto costituisce senza dubbio una limitazione alla portata della disposizione, né si comprende come si possa limitare una libera e volontaria scelta di oltre sedici milioni di contribuenti.
L’augurio è che con la nuova legislatura, attraverso l’approvazione del presente disegno di legge, si possa trasformare l’agevolazione in parola, nata in forma sperimentale, in una misura stabile e strutturale in virtù del consenso che ha riscosso tra i contribuenti e della sua già manifestata utilità in termini di servizi resi alla comunità.
Un altro nodo da sciogliere è relativo al criterio del non espresso. Infatti i soldi non espressi andrebbero ripartiti in maniera proporzionale sulla base di quelli enti che hanno già ricevuto risorse.
- Oggi è la Regione, che si occupa dell’ iscrizioni dei CSV. Ciò comporta notevoli ritardi, una media di 6 e 8 mesi. Sarebbe opportuno attribuire ai CSV (riconosciuto come ente pubblico) il compito di iscrizione, verifica e cancellazione all’interno del registro unico, ciò consentirebbe di accelerare le tempistiche.
- Semplificare ed armonizzare gli adempimenti burocratici per le diverse tipologie di associazioni.
Oggi siamo qui riuniti, con nuova consapevolezza, per ascoltare le vostre istanze e valorizzare un settore in forte espansione.
Desidero concludere con questa frase
“Se vuoi arrivare primo, corri da solo. Se vuoi arrivare lontano, cammina insieme.”
Congiuntamente riusciremo a dare voce e tutela ad una realtà vitale per il nostro tessuto socio economico
La situazione normativa. La riforma del Terzo Settore
La norma è disciplinata dal (D.Lgs 117/17).
La scadenza per l’adozione dei decreti correttivi del codice del terzo settore è stata prevista entro il 2 agosto 2018.
Questo e’ il giorno ultimo per adottare i decreti che dovranno definire, tra le altre cose, l’istituzione del Registro Unico, le modalità di esercizio delle funzioni di controllo e monitoraggio sugli ETS ( Enti del Terzo settore) , le “attività diverse” che gli enti potranno svolgere.
Nel nuovo Codice del Terzo Settore centrale è la figura degli ETS (Enti del Terzo settore) che perseguono senza scopo di lucro finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale mediante lo svolgimento di una o più attività di interesse generale in forma di azione volontaria o di erogazione gratuita.
Il Registro Unico nazionale del Terzo settore diventerà lo strumento di conoscenza degli enti non profit in quanto riporterà alcune loro informazioni di base consentendo a chiunque di sapere se un’organizzazione ha determinate caratteristiche e consente ai donatori di ottenere i risparmi fiscali previsti dalla legge.
I dati del terzo settore
Secondi i dati del censimento ISTAT 2017
I numeri
- sono circa 340 mila istituzioni non profit,
- oltre 5 milioni di volontari
- 788 mila dipendenti.
Dai dati evidenziati emerge che il Terzo settore è un segmento economico in forte espansione.
Sempre secondo l’Istat la maggior concentrazione di enti non profit, è al Nord con 171 mila realtà presenti, ovvero oltre la metà del resto di Italia.
La tipologia
La maggior parte degli enti è costituita da associazioni, seguite da cooperative sociali, e istituzioni con altra forma giuridica (enti religiosi, comitati, società di mutuo soccorso o istituzioni sanitarie ed educative) e, infine, le fondazioni.
Nel dettaglio:
- Associazioni:942 (85,3%)
- Cooperative sociali: 16.125 (4.8%)
- Fondazioni: 451 (1.9%)
- Altro: 26.759 (8%)
Il settore maggiormente rappresentato è quello relativo a cultura, sport e ricreazione con circa 220 mila enti.
L’assistenza sociale con circa 31 mila istituzioni.
Le relazioni sindacali è il terzo ambito per numero di rappresentanza: oltre 20 mila enti. Seguono religione, istruzione e ricerca, sanità.
Dal punto di vista occupazionale, l’86% dei dipendenti è concentrata negli ambiti dell’assistenza sociale, sanità, istruzione e ricerca, sviluppo economico e coesione sociale.
Mentre oltre la metà dei volontari svolgono la propria attività nelle istituzione che si occupano di sport e cultura.