Conferenza stampa di presentazione di Digital Meet 2023

Cari amici,

nella Sala Caduti di Nassirya in Senato , stamane, abbiamo presentato l’edizione 2023 del Digitalmeet – festival dedicato all’alfabetizzazione digitale – oltre a un’interessante ricerca realizzata dall’Università di Padova e che ci verrà presentata, fra qualche istante.

Erano presenti Gianni Potti, founder di Digital meet che a breve interverrà per illustrare le novità  principali di questa edizione del Digital meet; il professore Paolo Gubitta (docente di Organizzazione aziendale all’Università di Padova) che ha presentato un’interessante ricerca condotta dall’Università di Padova su dati Unioncamere – ANPAL, Sistema Informativo Excelsior.

In questo breve saluto mi limiterò ad alcune considerazioni.

Il Digitale meet non ha più bisogno di presentazioni.

Vorrei dire però che la sua ragion d’essere è più che mai attuale.

L’imperativo oggi è colmare il divario digitale.

Viviamo tra luci e ombre.

Un esempio: in Italia oltre 11 milioni di persone hanno una casella PEC attivata, nel resto d’Europa magari molti ignorano cosa sia.

La società del futuro che noi tutti sogniamo è una società con meno carta e più bit, se vogliamo usare uno slogan.

Quindi meno patenti, carte da bollo, documenti e più firme digitali e Pec.

Perché digitalizzare vuol dire prima di tutto semplificare.

Tutto ciò, ovviamente, non basta.

Sulla digitalizzazione siamo magari più avanti, ma sulle competenze meno.

L’Italia, purtroppo, ancora oggi, è fra gli ultimi Paesi in Europa negli indicatori sulle competenze digitali, il 54% delle persone nel nostro Paese è alfabetizzato digitalmente.

LA RICERCA

Come sottolineerà la ricerca condotta da Infocamere e che verrà illustrata tra qualche minuto,

 Così come è avvenuto negli anni Sessanta, quando il boom economico è stato sostenuto da una legge che ha introdotto l’obbligo della scuola media, allo stesso oggi l’Italia deve introdurre l’alfabetizzazione digitale che deve essere rivolta non ai nativi digitali ma a chi, fra i 40 e i 60 anni, vive “su un altro pianeta” rispetto alla generazione Z.

Nella ricerca che presenteremo a breve c’è un dato che mi ha colpito fra tutti. La richiesta di competenze digitali è aumentata, in 5 anni, passando dal 57,7% al 64%.

Dunque per un italiano su tre è indispensabile essere alfabetizzato digitalmente.

In Veneto – cito un dato fra tutte le regioni – la domanda di competenze digitali è cresciuta dal 55% al 63%.

Il ricambio generazionale non è sufficiente per affrontare la domanda di innovazione che arriva dal mercato del lavoro.

Ecco perché diventa essenziale realizzare un legame più stretto con l’innovazione digitale e le nuove tecnologie introdotte da Industria 4.0 riducendo il mismatch tra domanda e offerta di lavoro.

Ecco perché per questo Governo e per questa maggioranza di Centrodestra la formazione digitale è una priorità.

Ce lo dicono i numeri. Sono stati stanziati 3 milioni nel biennio 2023-2025 per l’alfabetizzazione digitale. Sono fondi per la promozione di progetti educativi.

E’ un primo passo, importante, che va certamente nella giusta direzione.

Siamo consapevoli che c’è un gap evidente tra le competenze degli adulti e quelle dei più piccoli.

Dobbiamo quindi procedere con forza in questa direzione.
Serve un Piano strategico per lo sviluppo dell’alfabetizzazione informatica nella popolazione adulta.

L’obiettivo è puntare sulla formazione che però deve andare a braccetto con la parola innovazione.

Il Digitalmeet ha proprio questa mission.

Creare consapevolezza intorno a questo tema che non è solo una prospettiva ma, soprattutto, una sfida da cogliere per il futuro!

Antonio

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