De Poli: “Carta bianca a Draghi taglio tasse e Titolo V da rifare” – Intervista al Mattino di Padova

Il senatore a Palazzo Chigi ha guidato l’Udc a fianco di Berlusconi e al gruppo di Forza Italia «in primo piano la riconversione ecologica dell’industria. Io confido ancora nell’autonomia»

Carta bianca e totale fiducia al professor Draghi: il programma che ci ha illustrato consente all’Italia di uscire dalla crisi. Noi siamo pronti a collaborare con grande lealtà per raggiungere gli obiettivi fissati». Antonio De Poli, presidente dell’Udc, ieri è stato a colloquio con il premier incaricato a palazzo Chigi a fianco di Berlusconi, Tajani, Bernini e Gelmini, il gruppo di Forza Italia.

Senatore, il governo di unità nazionale è ormai pronto a salpare?
«Penso di si. Il professor Draghi ci ha spiegato che prima di presentare la lista dei ministri vuole attendere l’esito del referendum su Rousseau del M5S. Certo, nel corso del colloquio ha presentato una sintesi mirabile delle questioni centrali: dalla collocazione atlantica del nostro paese alla riforma del Titolo V della Costituzione perché a suo parare durante la gestione della pandemia è esploso il conflitto Stato-Regioni. Ha spiegato nel dettaglio la svolta green dell’economia, con i fondi dell’Europa destinati alla riconversione ecologica del l’industria».

Siamo nel campo teorico delle linee guida del New Green Deal?
«Quello è il quadro generale, ma il professor Draghi ha calato nel concreto la svolta ecologista: ha detto che al Nord ci sono 14 grandi città, da Milano a Verona, che sforano i limiti di legge per il PM1O e quindi vanno adottate le misure per migliorare la qualità dell’aria e salvare i polmoni di oltre 20 milioni di italiani».

Gli altri temi toccati nella consultazione con Fi-Udc?
«Ha ribadito che la priorità è la campagna di vaccinazione da avviare a tamburo battente: si procede con la piattaforma tecnologica nazionale, il piano di logistica e i call center che verranno attivati in tempi velocissimi. Il vaccino con l’immunità di gregge è la premessa della ripresa economica».

Il nodo più complicato resta il lavoro da salvare : come intende procedere?
«Ci ha fatto l’esempio dei crediti deteriorati delle imprese, che valgono il doppio rispetto a Francia e Spagna: le banche dovranno salvare quelle attività che possono ripartire, in primis il turismo che va rilanciato m tutti i suoi brand: mare, terme, città d’arte e montagna. Gli stranieri torneranno in Italia, lui ne è sicuro e noi pure».

Il taglio delle tasse secondo lei è all’orizzonte?
«Draghi ha ribadito che non intende introdurre nuove tasse. Sotto alcuna forma. L’obiettivo del governo sarà tagliare la pressione fiscale alle imprese per favorire le nuove assunzioni, si è detto poi contrario ai condoni che bloccano la giustizia tributaria con i contenziosi fino in Cassazione. Quanto all’intervento dello Stato nell’economia ha ribadito che vanno sbloccati subito i cantieri delle grandi opere pubbliche: la formula sarà quella del nuovo ponte di Genova, con commissario ad hoc e procedure veloci».

Torniamo al titolo V che è uno dei cavalli di battaglia di Zaia: avete parlato anche di autonomia?
«Il professor Draghi ha ribadito la necessità di rivedere tutte le competenze previste nel Titolo V della Costituzione: si tratta delle 23 materie concorrenti tra Stato e Regioni su cui va fatto ordine. Io spero che ciò consenta di raggiungere il traguardo dell’autonomia differenziata chiesta dal Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna ma è evidente che ci sono idee diverse tra i partiti. Sarà il premier a fare la sintesi”.

Il suo giudizio conclusivo in due battute?«Piena fiducia. Che il professor Draghi abbia un curriculum straordinario in materia economica è patrimonio condiviso, ma in pochi giorni ha dimostrato di saper costruire una sintesi di altissimo livello delle proposte formulate dai partiti. Sono estremamente soddisfatto, il colloquio è stato positivo e ci sono le condizioni per far ripartire le botteghe artigiane, i negozi, le partite Iva e costruire
un percorso nuovo nella ricerca e università».

Fonte: Mattino di Padova –  Articolo a cura di Albino Salmaso

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