Salve a tutti,
ritorna l’appuntamento delle newsletter settimanali!
Occupiamoci di LAVORO: sono stati pubblicati, di recente, gli ultimi dati Istat sull’occupazione che – è vero – registra qualche segnale positivo ma di cui, di certo, non possiamo rallegrarci visto che GIOVANI E DONNE sono le fasce più colpite dal fenomeno della disoccupazione.
Sono convinto che LAVORO E FAMIGLIA sono due temi collegati tra di loro.
Non si può andare avanti a forza di bonus. Serve una seria riforma fiscale che riduca, in maniera strutturale, il costo del lavoro a beneficio delle imprese che assumono e quindi creano occupazione.
FISCO: FATTORE FAMIGLIA.
Una delle priorità, per noi dell’UDC, sono le Politiche per la Famiglia.
Su questo tema, da sempre, insistiamo su un punto: si chiama “fattore famiglia”, ovvero dar vita a politiche fiscali che tengano conto delle esigenze dei nuclei familiari, soprattutto di quelli più numerosi, con più figli a carico.
Introdurre il fattore famiglia vuol dire applicare, concretamente, uno dei principi sanciti dalla nostra Costituzione. L’art. 53 della Costituzione recita: “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività“.
Di recente il Governo ha approvato il decreto sul REI (Reddito di inclusione e contrasto alla povertà).
E’ un primo passo ma bisogna andare oltre.
Il Reddito di inclusione, con le risorse previste, rischia di essere insufficiente: dall’1 gennaio, quando il REI sarà operativo, esso raggiungerà 1,8 milioni di persone, cioè il 38 % del totale della popolazione in povertà assoluta (4,7 milioni). Questo vuol dire che il 62% dei poveri ne rimarrà escluso. Non possiamo creare poveri di serie A e poveri di serie B. Il mio auspicio è che al più presto si vada oltre!
Andare oltre l’assistenza e puntare all’obiettivo di una FISCALITA’ CHE TENGA CONTO DELLE DIFFICOLTA’ DELLE FAMIGLIE.
Siamo convinti che, come ha sostenuto più volte il Forum delle Associazioni familiari la soluzione per questo Paese è una revisione fiscale strutturale che tenga conto dei carichi familiari. Bisogna accendere i riflettori sulle politiche di conciliazione lavoro-famiglia destinate alle DONNE.
Perché la crisi demografica si può vincere, ma se investiamo realmente sulla famiglia.
Non a caso, oggi, i Paesi dove si fanno più figli sono quelli che hanno indici di occupazione femminile più alti. Lavoro e famiglia, come dicevo poco fa, sono due temi estremamente collegati tra di loro.
Investire sulla famiglia vuol dire investire sul FUTURO di TUTTI.
E, adesso, occupiamoci di SOCIALE.
Una buona notizia: dopo una lunga battaglia politica – che ho personalmente condotto con numerosi interventi – ieri è arrivato, finalmente, la notizia dell’approvazione del riparto del FONDO PER LE NON AUTOSUFFICIENZE, in Conferenza Stato Regioni. Sul tema ero intervenuto, nei mesi scorsi, proprio perché venisse ripristinato il Fondo di 500 milioni, approvato in Legge di stabilità, e destinato alle fasce più deboli della nostra popolazione. #DIFENDIAMOILSOCIALE!
Presto tornerà lo speciale LAVORO, l’edizione di Settembre.
Ecco, intanto, alcune notizie utili per chi cerca lavoro e per il mondo delle imprese.
OPPORTUNITA’.
Croce Rossa Italiana: nuovi profili aperti.
Piemonte: corso per operatori socio-sanitari.
Bando servizio civile universale.
Grazie di avermi letto!
Buon weekend a tutte e tutti!!
Antonio De Poli