Infrastrutture: De Poli, a Governo chiediamo sblocca-cantieri, rimuovere gap viabilità o Italia perde partita competitività

“Senza una viabilità all’altezza dei nostri partner europei, aree industriali e urbanizzate del Nord-est e di tutta Italia rischiano di rimanere tagliate completamente fuori dai giochi. Al Governo chiediamo di cambiare passo anche sotto questo aspetto: serve un Piano strategico su cantieri e opere pubbliche e, ad esempio, nell’Alta Padovana, il potenziamento della Sp47 Valsugana è centrale se si vuole creare un terreno fertile per lo sviluppo economico del Veneto e di tutta l’area”: così il senatore Udc Antonio De Poli che annuncia: “Domani, a Palazzo Madama, porrò la questione sul tavolo del ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Enrico Giovannini. Qualche mese fa avevo già attenzionato – ricorda De Poli – il precedente titolare del Dicastero delle infrastrutture. Nella Sp47, come sappiamo, c’è il Ponte di Curtarolo che necessita di un intervento di opere di manutenzione e consolidamento. Stiamo parlando di un manufatto che presenta problemi di staticità e quindi riteniamo che il Governo debba al più presto intervenire soprattutto per garantire la sicurezza dei cittadini. Serve un finanziamento di 4 milioni di euro necessari per i lavori di messa in sicurezza del Ponte sul Brenta. Inoltre, i lavori di adeguamento della Strada provinciale 47, con una bretella di collegamento con la superstrada Pedemontana veneta, non sono più rinviabili. Sostengo con forza la battaglia portata avanti da anni dalle categorie economiche del territorio che, unitamente, ai rappresentanti degli Enti istituzionali chiedono un intervento per colmare un gap a livello infrastrutturale. E’ in gioco il tessuto socio-economico e produttivo di una delle aree più urbanizzate e industrializzate del Veneto e dell’Italia. Il nostro Paese sconta un ritardo in termini di infrastrutture. Secondo la Cgia di Mestre, questo gap ci costa 40 miliardi di euro all’anno. Secondo la SACE (gruppo Cassa depositi e prestiti ),si tratta di un ritardo che ci costa 70 miliardi di euro di export. Bisogna recuperare: servono investimenti . Non solo grandi opere, ma anche e soprattutto piccole opere nei territori”, conclude De Poli.

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