“La nostra proposta è una riforma fiscale generale sulle bollette di luce e gas affinché si taglino in maniera strutturale e non una tantum gli oneri fiscali. I dati della Cgia di Mestre sulle 40.000 famiglie padovane che, ad oggi, si trovano in una situazione di povertà energetica sono allarmanti. Al Governo chiediamo misure più incisive rispetto a quelle messe finora in campo. Dopo due anni di pandemia a frenare le prospettive di ripresa ci sono le conseguenze economiche del conflitto in Ucraina con la corsa dei rincari e con lo choc energetico”. Lo afferma il senatore UDC Antonio De Poli che, in Senato, qualche settimana, ha lanciato anche un’altra proposta al Governo sulla moratoria dei mutui fino a dicembre 2022: “Molte famiglie si trovano costrette o a rimandare una visita medica o un esame in ospedale pur di pagare le bollette o, ancora, sono costretti a rinunciare ai beni di prima necessità. C’è una crisi di liquidità che sta colpendo il ceto medio e questo deve preoccuparci in quanto se si ferma il ceto medio – è il ragionamento di De Poli -, si ferma il ‘motore’ del tessuto socioeconomico. Noi siamo favorevoli a uno scostamento di bilancio, ovvero fare ‘debito buono’ per aiutare famiglie e imprese”. “In Veneto la frequenza di povertà energetica oscilla tra il 6 e il 10 per cento. Stiamo parlando di un totale compreso tra 125 mila e 208 mila famiglie che si trovano nell’impossibilità di assicurare nelle proprie case il riscaldamento, l’illuminazione, l’utilizzo di elettrodomestici. Le province più a rischio sono Padova e Verona; seguono Venezia, Treviso, Vicenza, Rovigo e, infine, Belluno. Grazie al nostro contributo in Parlamento e alle battaglie che, con tenacia, ho portato avanti in questi mesi, siamo riusciti ad ottenere primi importanti risultati. Nel bonus bollette siamo riusciti ad innalzare la soglia ISEE a 12 mila euro. Sempre sul fronte della bolletta di luce e gas è stata data la possibilità alle utenze domestiche di rateizzarne i pagamenti, sono stati azzerati gli oneri di sistema e l’Iva è scesa al 5 per cento. Ora però bisogna fare di più. Servono misure più efficaci e a lungo termine. La crisi è tutt’altro che alle spalle”, conclude De Poli.