In questa newsletter il mio pensiero va a quanto è accaduto in Francia, in Normandia: l’attacco in una parrocchia. L’ennesimo attacco che però stavolta colpisce un luogo di culto cattolico.
Confesso che ascoltare le notizie da Saint-E’tienne-du-Rouvray non è stato facile.
Commentarle lo è ancor di più.
La politica è stata però superata dai fatti. Protagonisti, ancora una volta, i giovani che – con grande energia – ci hanno sorpreso. In questi giorni a Cracovia, domani ci sarà il suo momento culmine con la veglia in presenza di Papa Francesco, si svolgerà la 31esima edizione della Giornata mondiale della Gioventù, le Giornate “inventate” da Papa Giovanni Paolo II.
I tragici fatti della Normandia richiedevano una risposta coraggiosa.
Quella risposta è arrivata dalla testimonianza di molti GIOVANI che, senza cedere di fronte alla paura, hanno accolto, nella giornata di ieri, l’invito di Papa Bergoglio.
Proprio da Bergoglio è arrivato un messaggio chiaro e importante: tutte le religioni vogliono la Pace.
E’ un gesto straordinariamente importante perché, proprio nel momento più difficile, risponde con il linguaggio dell’unità e non della divisione. Ai giovani, riuniti ieri a Cracovia, il Papa ha chiesto di tenere unite le mani, come a costruire dei “PONTI”.
L’Europa dei giovani domani sera a Cracovia sarà al centro dei riflettori.
Personalmente credo che sarebbe un peccato se lasciassimo trascorrere queste Giornate senza cogliere il vero senso che dai milioni di giovani di tutta Europa e anche del resto del mondo sta arrivando in queste ore.
Con il cuore voglio lanciare un messaggio di vicinanza a tutti le ragazze e i ragazzi presenti.
Mi vengono in mente le parole di Giovanni Paolo II. “L’Europa del Terzo Millennio o sarà cristiana o non sarà”, disse una volta.
Alla luce della crisi dell’Europa quel monito oggi suona come una profezia.
I giovani di Cracovia, per me, rappresentano la speranza: dalla terra natìa di Papa Wojtyla arriverà un messaggio forte:
L’EUROPA RISCOPRA LE PROPRIE RADICI CRISTIANE!
Sono convinto che, per superare questo momento di grande terrore, l’Europa debba ripensare se stessa, ripensare le proprie radici, i propri valori che, nei decenni scorsi, sono stati oscurati. Quelle radici rappresentano il punto di partenza per l’Europa di domani.
I giovani di Cracovia saranno lì a ricordarcelo!
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