Nuove sfide per l’Europa, serve un passo in avanti

Cari amici,

questa mattina sono intervenuto a Palazzo Madama a seguito delle comunicazioni del Presidente del Consiglio all’Assemblea sul prossimo Consiglio europeo del 26 e 27 ottobre che, in base all’ordine del giorno, dovrebbe discutere di Ucraina, Medio Oriente, quadro finanziario pluriennale 2021-2027, economia, migrazione, Kosovo-Serbia e Sahel.

Ecco il testo integrale del mio intervento

Gentile Presidente, Onorevoli Senatori,

In apertura di questo mio intervento vorrei esprimere vicinanza per tutte le vittime della crisi scoppiata in Medio Oriente e della guerra in Ucraina.

L’ITALIA SOSTIENE KIEV, aggredita unilateralmente dalla Russia e, allo stesso tempo, SOSTIENE ISRAELE DOPO L’ORRENDO ATTACCO DI HAMAS.

Il nostro Paese è in prima linea PER SCONGIURARE UN ALLARGAMENTO DEL CONFLITTO IN MEDIO ORIENTE.

Vorrei lanciare un APPELLO DA QUEST’AULA affinché ci sia L’IMPEGNO A RISPETTARE I DIRITTI UMANI E IL DIRITTO INTERNAZIONALE e, al tempo stesso, si perseguano tutte le strade necessarie per SALVARE GLI OSTAGGI in mano ai terroristi e SI APRANO DEI CORRIDOI UMANITARI per far arrivare gli aiuti alla popolazione civile di Gaza.

Proteggere i civili: è la priorità di tutti.

La violenza genera solo violenza.

 

 

Il recente inasprimento del conflitto israelo-palestinese ci impone di tornare a ragionare su soluzioni di lungo periodo, che avvantaggino il riconoscimento reciproco e IL DIRITTO DI DUE POPOLI E DUE STATI ALL’ESISTENZA E ALLA DIFESA, secondo il diritto internazionale.

Nel prossimo Consiglio Europeo si parlerà di sostegno all’Ucraina, modifica del bilancio europeo, immigrazione: sono tutti temi che, sebbene apparentemente non correlati, sono invece “facce” dello stesso cubo.

L’APPROCCIO A NOSTRO AVVISO VINCENTE PER AFFRONTARE TUTTE QUESTE SFIDE È UNO: farlo insieme, FARLO INSIEME COME EUROPA.

Quanto sta accadendo in Ucraina e dal 7 ottobre in Medio Oriente, ci desta preoccupazione e non può non essere un segnale che va colto come un monito nei confronti dell’Ue: sul fronte della DIFESA COMUNE, così come su quello di un MAGGIORE COORDINAMENTO TRA LE FORZE DI POLIZIA E DI INTELLIGENCE contro le minacce del terrorismo (che oggi, fra l’altro, assume sempre nuove forme), L’EUROPA DEVE COMPIERE UN  PASSO IN AVANTI.

A tal proposito, vorrei ringraziare – e non è un ringraziamento retorico – gli uomini e le donne delle Forze dell’ordine per il lavoro che, quotidianamente, svolgono per prevenire e contrastare tutte le forme di terrorismo e i rischi di infiltrazione, assicurando alla giustizia i fondamentalisti pronti a colpire e garantendo dunque la sicurezza della nostra Repubblica.

Con l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, per la prima volta, tutti i Paesi si sono sentiti esposti a una minaccia comune.

LA DIFESA COMUNE EUROPEA è un aspetto che, secondo noi, è essenziale se vogliamo contare di più all’interno della NATO.

Come Europa non possiamo sfuggire dalle scelte che si debbono fare, altrimenti la svuoteremmo di protagonismo. 

Presidente Meloni, i leader europei devono dare un messaggio chiaro al popolo europeo.

Quanto sta avvenendo a livello internazionale reclama UN’EUROPA CAPACE DI ESERCITARE LA PROPRIA POSITIVA INFLUENZA e, dunque, di testimoniare con convinzione i propri valori di pace, cooperazione, rispetto dei diritti delle persone e dei popoli.

Se guardiamo al passato e all’emergenza Covid 19, abbiamo imparato una cosa: le sfide più grandi l’Europa le ha vinte correndo unita.

Di fronte a noi, ci sono nuove partite difficili da giocare a partire dalla ripresa delle migrazioni dopo la pandemia, ma anche e soprattutto l’accelerazione dell’inflazione e l’aumento del costo del denaro, il rischio di un nuovo choc energetico.

Ecco perché diventa indispensabile non perdere di vista  un obiettivo: tutelare le famiglie e le imprese, soprattutto quelle maggiormente esposte ai rincari (energetici in primis) e alla stretta creditizia, ad esempio.

SONO SFIDE CHE VANNO AFFRONTATE CON LA GIUSTA DOSE DI CORAGGIO DA PARTE DELL’EUROPA, in cui noi crediamo fortemente.

Come sappiamo, NEL GIUGNO 2023, LA COMMISSIONE HA PROPOSTO una serie di misure mirate a RAFFORZARE IL BILANCIO A LUNGO TERMINE DELL’UE 2021-2027.

Queste misure servono a garantire che il bilancio possa continuare nel solco già intrapreso e comprendono la creazione di un fondo per l’Ucraina, fondi per affrontare le sfide legate alle migrazioni e il potenziamento della competitività dell’UE nelle tecnologie critiche.

Inoltre, è previsto un meccanismo per far fronte ai costi maggiori determinato dall’aumento dei tassi di interesse.

In altre parole, insomma, SONO MISURE che hanno, dunque, l’obiettivo di GARANTIRE UN FINANZIAMENTO SOSTENIBILE PER IL FUTURO DEL BILANCIO DELL’UE.

La riforma del Patto di Stabilità è una partita che riguarda il futuro dell’Italia, non la destra o la sinistra. Noi sosteniamo la posizione del Governo: gli investimenti pubblici collegati all’attuazione dei programmi europei devono essere trattati in maniera preferenziale. L’UE dovrà sì trovare un nuovo equilibrio, ma senza dimenticare che la crescita è l’elemento più importante per rendere sostenibile il debito.  

Altri due temi dolenti da affrontare sono L’INFLATION ACT AMERICANO E LO STRAPOTERE DELLA CINA SULLE MATERIE CRITICHE.

LA RISPOSTA EUROPEA su questi due punti è necessaria,
È UN PASSO STRATEGICO-CHIAVE per salvaguardare e rafforzare la competitività dell’Unione europea.

La guerra in Ucraina è stato l’input che ha giustamente convinto le istituzioni europee ad adottare misure comuni come il PRICE CAP per contrastare la vertiginosa crescita dei prezzi del gas.

A meno di un anno dalla decisione che scadrà a dicembre , i venti di crisi in Medio Oriente riportano in primo piano questo importante tema su cui si deve promuovere un confronto nelle sedi europee. Sono certo che il Governo proseguirà nel lavoro intrapreso dal Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica che ha chiesto al Consiglio UE per l’energia di PROROGARE IL TETTO AL PREZZO DEL GAS DI UN ALTRO ANNO.

Sarebbe un risultato positivo per tutti, non dell’Italia o della Germania o della Francia, ma di tutta Europa.

Così come È LA LOGICA EUROPEA, in grado di superare gli egoismi del passato, a dettare IL NUOVO LINGUAGGIO in grado di inaugurare una NUOVA STAGIONE POLITICA SUI MIGRANTI.

Su questo punto, non è superfluo evidenziare il suo impegno, Presidente Meloni, che si è spesa in prima persona con il Piano Mattei per l’Africa.

Il Governo, su questo fronte, ha dimostrato pragmatismo e serietà. E’ cambiato l’approccio.

Come ha più volte ricordato Lei, Presidente Meloni, il vero nodo della questione rimane distinguere i migranti economici da chi ha diritto alla protezione internazionale.

Pensare di risolvere il problema attraverso la redistribuzione dei migranti all’interno dei confini europei distoglie le nostre energie dalla gestione della dimensione esterna.

E lì che dobbiamo intervenire impedendo e bloccando le partenze illegali.

Decidiamo noi chi entra in Europa, non i trafficanti di esseri umani”. Quest’ultime non sono parole mie, ma della presidente della Commissione europea Von der Leyen.

Sono la dimostrazione tangibile e concreta che, grazie anche al contributo del Governo da Lei guidato, l’Europa sull’immigrazione ha cambiato radicalmente visione.  

IL FENOMENO MIGRANTI VA GESTITO E NON SUBITO.

L’Italia, come ci dice Confindustria, ha bisogno di forza lavoro: 400 mila.

Ecco perché sosteniamo l’operato del Governo nella promozione di  accordi bilaterali con Paesi come la Tunisia.

Come dicevo all’inizio, i temi di cui si tratterà in Consiglio europeo SONO TUTTE PARTITE DIVERSE MA SI VINCONO CON LO STESSO SCHEMA DI GIOCO.

L’UNIONE EUROPEA, come è accaduto con l’emergenza Covid con lo straordinario risultato del Next Generation EU, VINCE SOLO SE MARCIA UNITA E COESA. 

SOLO SE GUARDA NON AI NUMERI, ma al contrario GUARDA AL CUORE DELLA NOSTRA EUROPA, e quindi AI POPOLI E ALLE PERSONE, al bene delle nuove generazioni e di chi crede in questa Istituzione che è nata per essere presidio di libertà, giustizia, eguaglianza e democrazia.

Per queste ragioni, annuncio il voto favorevole del Gruppo Udc- Civici d’Italia – Coraggio Italia – Noi Moderati -MAIE sulla risoluzione di maggioranza alle comunicazioni del presidente del Consiglio. 

Vi ringrazio per l’attenzione,

Sen. Antonio De Poli  

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