“La sostenibilità per me vuol dire porre al centro la persona. Non possiamo pensare alla rivoluzione del PNRR se non in questa chiave. Ecco perché è importante riprendere con forza la programmazione (gli ingegneri in questo senso giocano un ruolo chiave perché il futuro lo programmano e lo realizzano). La politica ha il compito e la responsabilità di dare una visione e quindi pensare alla visione della Padova del futuro, ad esempio alla stazione ferroviaria sotterranea per collegare l’Arcella al resto della Città in un contesto verde, riprendere il progetto del Grande Raccordo per migliorare la viabilità del territorio e, ancora, rilanciare Padova capitale del Veneto mettendola in rete con Cortina e Verona per valorizzare le nostre bellezze e le nostre potenzialità”. Lo ha detto il senatore UDC Antonio De Poli, intervenendo ieri al Talk sulla sostenibilità sociale, promosso dall’Ordine degli ingegneri, nell’ambito del ciclo di incontri “Ingegnamoci con la città”, a Padova. “Il modello per Padova sostenibile è la città dei 15 Minuti, la smart city che deve investire su tecnologie, innovazione e digitale per migliorare la qualità di vita di cittadini, famiglie e imprese. E’ un’utopia?”, si è chiesto De Poli. “Forse sì. Ma anche Milano, qualche anno fa era una città grigia e cupa, con l’EXPO ha cambiato volto. Il PNRR in questo senso può darci una grande possibilità. Dobbiamo avere la capacità di mettere a terra le risorse ma soprattutto le idee, una visione appunto di futuro. La sostenibilità ha tre pilastri: economica, ambientale e sociale. Il nostro obiettivo deve essere migliorare la qualità di vita di cittadini famiglie e imprese. Ribadisco: è un’utopia? Forse sì ma oggi bisogna avere il coraggio dell’utopia per realizzare un cambiamento”.