(ANSA) – ROMA, 25 LUG – “A Padova l’ufficio del lavoro chiude per mancanza di personale. E’ solo un esempio ma è la dimostrazione che avevamo ragione: tagliare le risorse alle Province vuol dire mettere a rischio i servizi dei cittadini. Il buco delle Province che, da Nord a Sud, faticano a chiudere i bilanci è l’esito della riforma pasticcio Delrio. A certificarlo è il SOSE (Società del ministero dell’Economia che fa i conti sui fabbisogni standard degli enti locali) secondo cui il buco è di 650 milioni. Il Dl n. 50/2017 è stata un’occasione persa dal Governo per porre rimedio ai tagli”. Ad affermarlo è il senatore UDC Antonio De Poli che, commentando la denuncia del presidente della Provincia di Padova Enoch Soranzo sulle difficoltà degli Enti a chiudere i bilanci, aggiunge: “Lo scorso 4 luglio ho presentato un’interrogazione parlamentare al presidente del Consiglio Paolo Gentiloni chiedendo al governo di intervenire con un ulteriore provvedimento che integri i finanziamenti previsti nel Dl 50/2017 affinché si eviti che nelle province, titolari di competenze senza avere le risorse minime per esercitarle, aumentino le già gravi difficoltà di gestione”. “Le Province sono organi costituzionali. Il Dl 50/2017, approvato dal Parlamento, prevede sì l’aumento dei contributi alle Province da 110 a 180 milioni e un contributo straordinario per la manutenzione delle strade pari a 170 milioni ma – chiarisce De Poli – siamo ben lontani dal fabbisogno rilevato dal SOSE. Quindi o la politica interviene o tenere in piedi degli Enti a cui si lasciano le competenze ma non si assicurano le risorse vuol dire solo far pagare il prezzo dei tagli ai cittadini”.