Cari amici,
oggi pomeriggio ho posto i all’attenzione dell’Aula e del Ministro Schillaci un argomento su cui il Governo, fin dall’inizio, ha posto la massima attenzione. Parliamo di SALUTE, DI CURE E ASSISTENZA AI SOGGETTI PIÙ FRAGILI della nostra popolazione come ANZIANI, PERSONE NON AUTOSUFFICIENTI, PERSONE CON DISABILITÀ, MALATI CRONICI E BAMBINI.
La pandemia – che ci siamo lasciati alle spalle – ha coniato il termine “fragili”.
Parliamo di 3 milioni di anziani non autosufficienti che, secondo le stime, raddoppieranno entro il 2030.
Di 6 milioni di persone con disabilità, di cui la metà soffre, purtroppo, di gravi limitazioni che impediscono loro di svolgere attività abituali, ma anche di bambini, malati cronici che richiedono un’assistenza continuativa e costante . Secondo gli ultimi dati dell’ISS (Istituto superiore di Sanità) sei anziani su 10 sono colpiti da una malattia cronica e uno su quattro ne ha due o più.
Se diagnosi, assistenza e cura sono necessari per queste categorie di persone, lo sono altrettanto quando parliamo ad esempio di lotta al cancro. Il fattore chiave è la prevenzione. A causa della pandemia, nel 2020, sono saltati – ma è solo un esempio – 2,5 milioni di screening oncologici. Siamo tutti ben consapevoli di quanto sia importante una diagnosi precoce quando parliamo di tumori.
Quello che emerge è che sono ancora tanti i ritardi delle Regioni nel recupero delle prestazioni sanitarie rinviate a causa del Covid, nonostante i fondi destinati a tale scopo.
Le LISTE DI ATTESA COSTITUISCONO UNA BARRIERA TROPPO SPESSO INSORMONTABILE PER ACCEDERE A VISITE E ACCERTAMENTI DIAGNOSTICI.
Fino 720 giorni per una mammografia, un anno per Tac ed ecografie, sei mesi per una risonanza; oltre due mesi per una visita oncologica
E’ un problema nazionale quello delle liste d’attesa che, riguarda, purtroppo regioni virtuose come il Veneto e le marche ma in generale tutte le regioni italiane: nonostante la sanità abbia premuto sull’acceleratore per recuperare visite e prestazioni, permangono delle criticità da affrontare.
Spesso, infatti, i Centri unici prenotazioni infatti non riuscendo a rispettare le date contenute nella prescrizione del medico mettono i pazienti in stand by.
Dunque, LE LUNGHE LISTE D’ATTESA AUMENTATE CON LA PANDEMIA RISCHIANO SERIAMENTE DI DIVENTARE UN “MURO” CHE IMPEDISCE SOPRATTUTTO AI SOGGETTI PIÙ FRAGILI – DI CUI PARLAVO ALL’INIZIO – DI ACCEDERE AI SERVIZI SANITARI.
E’ una battaglia che non ha colori politici.
I Cittadini non soffrono solo di Covid ma anche di altre malattie.
Ecco perché diventa cruciale il rispetto dei tempi di attesa che, troppo spesso, sono lunghi.
I CANALI DI ACCESSO AI CUP ATTRAVERSO I CALL CENTER NON RIESCONO A INTERCETTARE LA DOMANDA DI SERVIZI DI TUTTE QUELLE PERSONE CHE, PUR BISOGNOSI DI CURE URGENTI, NON HANNO CORSIE PREFERENZIALI DI ACCESSO ai servizi di cura sul territorio e negli ospedali.
Al ministro ho chiesto QUALI FONDI E QUALI INIZIATIVE SIANO STATE APPRONTATE PER RISOLVERE QUESTE CRITICITÀ e soprattutto SE NON RITENGA OPPORTUNO INDIVIDUARE NUOVI PERCORSI DI PRIORITÀ DI ACCESSO ALLE CURE AMBULATORIALI E OSPEDALIERE E ALLE DIAGNOSI, in special modo per tutelare le fasce sociali più deboli della nostra popolazione (anziani, disabili, non autosufficienti, malati cronici e pazienti oncologici).
Antonio
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