“L’autonomia e’ una partita indispensabile per la sanità veneta. Con una maggiore autonomia e quindi avendo a disposizione più risorse, il Veneto potrà migliorare ancor di più il proprio sistema sanitario, partendo da un potenziamento della medicina territoriale per rispondere sempre meglio ai bisogni dei cittadini, rafforzare la prevenzione con strumenti come quelli già esistenti (screening tumorali) e investire risorse per garantire il modello a livello nazionale dell’integrazione sociosanitaria”: così il senatore UDC Antonio De Poli, intervenendo a Gallio (Vicenza), alla Summer School organizzata da “Motore Sanità”. “Un problema oggi da affrontare è la carenza di medici: da qui al 2028 mancheranno più di 80.000 medici in Italia, 12.000 medici ospedalieri in meno solo nei prossimi 8 anni. In Veneto c’è una carenza di 1000 medici. Bisogna cambiare le regole di accesso alle facoltà di Medicina (oggi le prove consentono solo al 65% degli aspiranti di cominciare gli studi) e, allo stesso tempo, aumentare le borse di studio per le Scuole di specializzazione. In Italia, ci sono 15.000 laureati ‘al palo’, cioè laureati in Medicina che, a causa del numero chiuso, non possono entrare nelle scuole di Specializzazione o al corso per diventare medici di famiglia. Bisogna fare una programmazione che tenga conto dei reali fabbisogni delle regioni per garantire il diritto alla salute dei cittadini”, ha concluso De Poli.