“Sulle grandi opere il Governo con i pregiudizi e i veti del M5S rischia di metterci fuori dall’Europa. Il ministro Toninelli è libero di fare qualsiasi analisi costi-benefici sulle opere ma non vorremmo che tutto questo servisse solo a perdere tempo. Le imprese venete sono preoccupate: sono infrastrutture strategiche che i nostri territori attendono da anni. Oggi arriva il Movimento Cinque stelle e vuole forse fermare tutto? Il Nordest rischia di essere tagliato fuori. Le nostre imprese rischiano di rimanere ai margini dei principali corridoi europei di scambio commerciale. Quindi il Governo non scherzi”. Lo afferma il senatore e presidente nazionale dell’UDC Antonio De Poli che, intervenendo sul completamento della Tav Brescia-Verona-Venezia, fa notare: “A dicembre 2017, in piena campagna elettorale, l’attuale ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro Luigi di Maio, nel corso di un tour in Veneto, diceva: ‘la Tav Verona Padova è inutile. Va bloccata. Non vogliamo opere dai costi altissimi e che non servono ai cittadini’. Bastano queste poche frasi per capire che il M5S in Veneto si scaglia contro la Regione guidata dal presidente Luca Zaia e, dunque, a Roma, i grillini non possono ignorare le posizioni oltranziste a livello locale. La ripresa rischia di subire un brusco stop considerando che le nostre imprese e gli investitori stranieri guardano con incertezza a quell’analisi costi-benefici di cui, da settimane, ci parla il ministro Toninelli e che, per noi, sono solo perdite di tempo. Senza tenere conto delle penali che l’Italia dovrebbe pagare per lo stop. E’ necessario completarla”, conclude De Poli.