

Cari amici,
è per me motivo di grande soddisfazione aver ospitato oggi in Senato, nella prestigiosa Sala Capitolare del Chiostro di Santa Maria sopra Minerva, il convegno “Il futuro degli agenti di assicurazione: il nuovo ruolo dell’intelligenza artificiale nell’intermediazione”, un appuntamento che io trovo sia di grande importanza nel momento storico che stiamo attraversando.
Erano presenti:
- Pasquale Laera, Presidente dell’ENBAss (Ente Bilaterale del Settore delle Agenzie di Assicurazione)
- Francesca Cabiddu e Ludovica Moi dell’Università degli Studi di Cagliari,
- Stefano Panzieri dell’Università Roma Tre,
- i commercialisti e revisori legali Maurizio Centra e Vincenzo Mazzocco,
- l’esperto in protezione dei dati e DPO ENBAss Enrico Capirone,
- Michele Faioli dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Hanno aprtecpiao ai lavori anche i rappresentanti di ANIA e IVASS, la cui presenza istituzionale ha conferito ulteriore valore al nostro incontro.
Il tema che ci riunisce è di quelli che guardano al futuro e ci proiettano per questo nel mondo che verrà. Un mondo molto più vicino di quanto si possa pensare e che interpella le realtà professionali, della formazione, dell’impresa e anche della politica e delle istituzioni. L’evoluzione del ruolo degli agenti di assicurazione in un contesto sempre più segnato dalla digitalizzazione e, in particolare, dall’intelligenza artificiale.
La trasformazione che stiamo vivendo non è solo tecnologica, è culturale. Cambiano i modelli di intermediazione, cambiano le modalità di relazione con il cliente, cambiano i profili professionali richiesti dal mercato. Ma una cosa non cambia, e non deve cambiare: la centralità della persona, della professionalità, della fiducia costruita nel tempo tra agente e cliente.
La sfida dell’intelligenza artificiale non può essere ridotta a un tema di efficienza o automazione. È una questione di visione, di responsabilità, di equilibrio tra innovazione e valori. Non possiamo permettere che le nuove tecnologie sostituiscano l’insostituibile: la relazione umana, il giudizio critico, la capacità di comprendere i bisogni e le aspettative delle persone.
Il settore assicurativo, che rappresenta un pilastro della nostra economia e un presidio fondamentale di tutela per famiglie e imprese, ha di fronte un bivio: o subire passivamente i cambiamenti o interpretarli in modo consapevole e guidarli. E per fare questo occorrono strumenti, competenze, regole. Occorre formazione continua, una governance attenta e un quadro normativo all’altezza delle sfide.
Come Senatore della Repubblica voglio ribadire qui l’impegno delle istituzioni a essere non spettatori ma protagonisti in questo processo di accompagnamento e regolazione del cambiamento. La politica deve creare le condizioni affinché la tecnologia sia al servizio dell’uomo e non il contrario. E deve farlo insieme ai professionisti, alle imprese, ai centri di ricerca, agli organismi di categoria.
La qualità dei relatori e la profondità dei temi trattati dimostrano che è possibile costruire un’alleanza virtuosa tra sapere, lavoro e innovazione. È questa la direzione in cui dobbiamo andare, con uno sguardo lucido sul futuro, ma con radici ben salde nei valori che ci uniscono: la dignità del lavoro, la trasparenza, la solidarietà, la responsabilità sociale.
Il mio auspicio è di costruire insieme un sistema assicurativo sempre più moderno, efficiente e vicino alle persone.
Antonio
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