“Ho presentato un’interrogazione al Ministero della Salute sulla questione del payback sui dispositivi sanitari medici. Una vicenda sulla quale da molto si discute e che necessità di chiarezza e decisioni rapide per non mettere in difficoltà moltissime aziende, soprattutto piccole e medie, che hanno collaborato con le nostre Regioni per le forniture mediche.
La vicenda inizia quando il Governo, nel 2010, ha introdotto il meccanismo “payback” in merito alla realizzazione e alla fornitura di dispositivi medici. Questo meccanismo consiste nella restituzione – da parte delle aziende del comparto sanità – dell’importo pari al 50% delle spese in eccesso effettuate dalle singole Regioni. Successivamente, nel 2015, un nuovo decreto legge del Governo, per razionalizzare la spesa pubblica, ha imposto alle aziende fornitrici di concorrere alla compensazione dell’eventuale superamento del tetto di spesa regionale per gli acquisti di dispositivi medici negli anni 2015, 2016, 2017, 2018.
Nel 2022, infine, il legislatore ha stabilito che le regioni e le province autonome definiscano con un proprio provvedimento l’elenco delle aziende fornitrici soggette a contribuire alla compensazione equivalente al superamento del tetto. La somma dovrà essere calcolata con riferimento ai dati di costo rilevati a consuntivo per ciascuno degli anni in questione: così, le singole Regioni, hanno già emesso dei provvedimenti nei confronti delle società fornitrici per ottenere la restituzione degli importi con il meccanismo del “payback”. Questa normativa sta mettendo a rischio le piccole e medie imprese fornitrici di dispositivi medici e tutti i lavoratori del settore: per questo ho ritenuto opportuno interrogare il Ministero competente per chiedere se non sia opportuno individuare soluzioni normative e tecniche alternative all’attuale disciplina del payback che contemplino anche l’introduzione delle soglie di esenzione dal pagamento in relazione al fatturato delle imprese coinvolte: come ho sottolineato nell’interrogazione credo sia opportuno procedere a una revisione complessiva della disciplina del payback per bilanciare proporzionalmente l’iniziativa economica privata e l’utilità sociale, senza penalizzare le aziende”: lo dichiara il senatore questore dell’Udc Antonio De Poli.