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Una settimana decisiva per le riforme

giugno 18, 2024

Cari amici,

sta iniziando a Roma una settimana decisiva per le riforme: il 18 giugno al Senato ci sarà il voto finale sul Premierato che successivamente dovrà passare alla Camera per poi tornare per la seconda lettura sempre a palazzo Madama, mentre la legge sull’autonomia differenziata è a un passo dal via libera alla Camera!

Il Governo di centrodestra marcia spedito sul fronte delle riforme, come da programma, per avviare quel radicale ammodernamento delle nostre istituzioni atteso da molto tempo.

Le riforme istituzionali devono sempre essere inserite nel contesto in cui vengono prodotte, senza ideologizzare e senza inutili anacronismi.

Il contesto in cui viviamo vede un’astensione strutturale che alle ultime elezioni è diventata drammatica.

In questo quadro va letta la riforma sul Premierato che ha l’obiettivo di dare maggiore stabilità al Paese e, attraverso l’elezione diretta del presidente del Consiglio, può riportare molti cittadini alle urne.

Non è difficile capire il senso di questa riforma che vuole rendere ancora più partecipi i cittadini e garantire maggiore stabilità ai governi e per questo risulta ancor più stridente la netta chiusura delle opposizioni che avrebbero invece avuto il dovere di capire la portata storica di queste riforme e partecipare a un costruttivo confronto invece di ritirarsi sull’Aventino.

Il centrodestra va avanti in maniera coerente, sostenuto dal successo internazionale dell’Italia all’ultimo G7, dai dati incoraggianti dell’economia e dal sostegno dei cittadini che continua ad aumentare in virtù di un ritrovato prestigio internazionale e di una compattezza della maggioranza su tutti i fronti: dalle politiche economiche alle riforme, dalla gestione dei migranti alla sanità.

Negli scorsi giorni sono intervenuto sul Corriere del Veneto con una riflessione ampia sull’autonomia differenziata: l’Italia è articolata in una pluralità di territori che hanno comunità con storie diverse. Il nostro è il Paese delle differenze.

L’autonomia è una legge giusta e sacrosanta. Il dibattito pubblico su questo tema si è inasprito eccessivamente a causa di toni e argomenti strumentali che non consentono ai cittadini di avere chiaro il quadro rispetto ai benefici di questa riforma.

Chi è ossessivamente preoccupato dell’Unità, fatica a ragionare in termini di autonomia: ci sono state resistenze di carattere culturale e politico che hanno riguardato proprio il pluralismo autonomistico come dimostra il fatto che ci sono voluti 20 anni per attuare le norme costituzionali sulle regioni.

Nessuna regione può temere di vedersi ridotte le risorse di cui attualmente dispone. Chi afferma il contrario è in malafede.

Di seguito vi propongo il testo integrale del mio intervento per fare chiarezza e prepararci al voto alla Camera che darà il via libera alla riforma sull’autonomia. GUARDA QUI

NEL TERRITORIO

Nel week end ho preso parte alla Celebrazione solenne della ss. Messa presso la Basilica del Santo a Padova e alla Processione della reliquia di Sant’Antonio e ho partecipato alla 50esima Assemblea Regionale delle Pro Loco del Veneto a Camposampiero.

Accendiamo i riflettori sulla concretezza del Centrodestra al Governo che dimostra, ancora una volta, grande attenzione a questa regione – le Marche – e ai suoi cittadini.

Grazie all’impegno quotidiano della Struttura commissariale per la ricostruzione post-sisma, è stato firmato lo stanziamento di 7,8 milioni di euro per la progettazione di 57 interventi di ricostruzione nelle province di Ancona, Ascoli Piceno, Macerata e Fermo.

Si tratta di un primo acconto per consentire alle procedure in essere di andare avanti.

Un passo ulteriore verso l’attuazione dell’Ordinanza 137, che ha ampliato e ridefinito il quadro degli interventi di ricostruzione e rigenerazione urbana delle Marche, dopo un attento confronto con la Regione e i Comuni.

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