Antonio De Poli

Meno costi, più efficienza. I numeri del Senato – NAZIONALE

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Care amiche e cari amici,

da senatore questore ho illustrato i risultati più significativi del Bilancio interno del Senato come di consueto a fine anno.

Sono emersi numeri che raccontano un lavoro serio, costante e spesso silenzioso, ma che oggi è giusto condividere. Dal 2012 ad oggi il peso finanziario del Senato sulla finanza pubblica si è ridotto complessivamente di 429 milioni di euro.

È il frutto di una stagione di risparmi che continua e che dimostra come anche le istituzioni possano e debbano dare il buon esempio nella gestione delle risorse pubbliche.

C’è un dato che più di altri rende l’idea di questo percorso virtuoso: il rapporto tra la spesa effettiva del Senato e il bilancio dello Stato è sceso nel tempo, passando dallo 0,08 del 2006 allo 0,04 del 2024. In concreto, significa che ogni 100 euro spesi dallo Stato, il Senato ne costa appena 4 centesimi.

Sono numeri che confermano la bontà delle scelte fatte e l’impegno della nostra macchina amministrativa nel segno dell’efficienza, della sobrietà e della trasparenza. Un impegno che sento come un dovere verso i cittadini e verso chi ogni giorno chiede alle istituzioni serietà, credibilità e rispetto per le risorse comuni.

Continueremo a lavorare in questa direzione, con la convinzione che il buon funzionamento delle istituzioni passi anche da una gestione rigorosa, responsabile e misurabile. Con queste politiche il Senato dimostra ancora una volta di essere sinonimo di efficienza, investimento sull’innovazione e attenzione all’ambiente e alle politiche green.

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OSPITE AD ATREJU

Aprire l’ultima giornata di Atreju è stato per me un grande onore, ma anche una responsabilità profonda. Su quel palco era rappresentato tutto il centrodestra, la nostra comunità politica, riunita in attesa dell’intervento del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

Essere ad Atreju non significa semplicemente partecipare a una festa politica. Significa entrare in contatto con il Paese reale: quello che lavora, che crede, che costruisce. Un’Italia autentica, lontana dalla narrazione livida e pessimista di chi fa opposizione a prescindere e dipinge una nazione divisa e senza speranza.

Qui, invece, si respira tutt’altro. Si respira un’Italia orgogliosa, che ha rialzato la testa, che discute e partecipa, che non si chiude nel rancore ma apre spazi di libertà, di impresa, di cultura e di famiglia. Un’Italia che non ha paura.

Il messaggio scelto per questa edizione di Atreju – “Sei diventata grande” – racconta bene la maturità raggiunta da questa manifestazione. Ma oggi possiamo dirlo con convinzione: è diventata grande soprattutto l’Italia.

Un’Italia che ha riconquistato fiducia, prestigio e credibilità. I dati lo confermano: cresce il PIL, cresce l’occupazione – mai così alta nella storia repubblicana – cresce la fiducia dei mercati. Persino lo spread, per anni utilizzato come clava politica, è diventato un ricordo lontano. Segnali chiari di un Paese che ha ritrovato serenità e una direzione.

Questa fiducia si percepisce ad Atreju, tra i giovani, le famiglie, i volontari, tra chi viene per ascoltare e per capire. I veri recinti oggi non sono nella società, ma nelle ideologie di chi rifiuta di comprendere la direzione che l’Italia ha intrapreso.

Non parlo di sondaggi o risultati elettorali. Quelli sono una conseguenza. Parlo di una sensazione profonda, di un’aria nuova che attraversa il Paese. Riscatto, orgoglio, autorevolezza, competitività, sussidiarietà: sono le parole chiave di questa stagione politica.

Il centrodestra, con Giorgia Meloni alla guida, ha compiuto un’operazione straordinaria: ha conquistato un’egemonia culturale e sociale non con gli slogan, ma con i fatti. Non con moralismi o editoriali livorosi, ma andando tra la gente, ascoltando e offrendo una visione fondata su responsabilità, libertà e merito.

In pochi anni l’Italia ha ritrovato dignità internazionale, stabilità interna e una rotta chiara. Abbiamo lasciato alle spalle la stagione dell’assistenzialismo e delle illusioni, dicendo con franchezza che è tempo di costruire, riformare, cambiare davvero.

Le sfide davanti a noi sono decisive. Penso, ad esempio, alla riforma della giustizia e al referendum che restituirà ai cittadini il diritto di scegliere. Non sono semplici battaglie politiche, ma capitoli di una nuova modernità italiana, che le persone comprendono perché ne vedono gli effetti nella vita quotidiana.

Gli italiani sanno che questo centrodestra li ha riportati al centro dell’agenda politica. Ha rimesso in moto il Paese, ha restituito fiducia e voce a chi non ne aveva più.

Oggi l’Italia non subisce le decisioni europee: le orienta. È un ponte solido tra Europa e Stati Uniti, protagonista nelle grandi sfide globali, dalla sicurezza alla competitività, dall’energia alla difesa comune. È tornata centrale, e lo sarà sempre di più.

Atreju ne è la dimostrazione: non solo un evento politico, ma una vetrina di idee e libertà, un luogo in cui il centrodestra si confronta, cresce e si riconosce.

Giorgia Meloni è la principale artefice di questo percorso. È il collante di una coalizione che, pur nella diversità delle sue anime, trova forza in un obiettivo comune: garantire all’Italia stabilità, speranza e visione. È finito il tempo delle rendite di posizione e delle ideologie stanche.

La sinistra ha perso il contatto con il suo popolo. Noi quel popolo lo incontriamo ogni giorno. È la nostra forza, la nostra radice, la nostra ragione d’essere.

Da Atreju parte un messaggio chiaro: il centrodestra è unito, è in salute ed è pronto a costruire il futuro. Con umiltà, coerenza e coraggio. Con la consapevolezza che la politica non è un mestiere, ma un servizio.

Perché l’Italia che cresce, che crede e che sogna non è solo l’Italia di oggi, ma quella dei nostri figli. È l’Italia del futuro.

Una sfida non contro qualcuno, ma per qualcuno: per le famiglie, per i giovani, per chi lavora, per chi non si arrende.

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CAV Concessioni Autostradali Venete – Venezia. 1 posto di tecnico infrastrutture

Comune di Longarone (BL). 1 posto di funzionario tecnico

Provincia di Rovigo. 1 posto di specialista attività tecniche

Università degli Studi di Padova. 1 posto di tecnico di laboratorio settore scientifico tecnologico

Comune di Trebaseleghe (PD). 1 posto di funzionario amministrativo

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Pesaro, 1 posto di tecnico del marketing

Fermo, 1 posto per Addetti a macchinari per la produzione in serie di calzature

Jesi, 1 posto di colf

Ancona,1 posto di colf

Ancona, 2 posti di commesso

Pesaro, 1 posto di Collaboratori domestici e professioni assimilate

Macerata. 1 posto di meccanico riparatore d’auto

Tolentino, 1 posto per meccanici motoristi e riparatori di veicoli a motore

Pesaro, 1 posto per tecnici statistici

Vi ringrazio per l’attenzione

Buon proseguimento,

Antonio