Un voto per cambiare l’Europa, un voto contro l’astensione!

Antonio De Poli

7 mesi ago

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Cari amici,

in apertura di questa newsletter parliamo delle prossime elezioni europee in programa sabato 8 e domenica 9 giugno.

Queste elezioni rappresentano un vero e proprio spartiacque per l’Europa: il contesto internazionale unito alla grave crisi energetica che ha investito tutti i paesi dell’unione, impongono un netto cambio di passo.

L’Europa deve essere ancora più centrale, serve una svolta per quanto riguarda tutte le politiche comunitarie e questa svolta deve arrivare a partire da candidati in grado di rappresentare i territori e tutte le loro problematiche.

La competenza e il radicamento sono necessarie per promuovere un profondo cambiamento e affrontare le nuove sfide economiche che ci attendono, quelle che riguardano la difesa comune e infine i cambiamenti climatici: serve per questo grande attenzione alle istanze nazionali e locali e servono persone in grado di rappresentarle con forza a Bruxelles.

Il radicamento sui territori è necessario anche per riavvicinare i cittadini al voto: lo spettro di un astensionismo sempre più strutturale è il pericolo maggiore per le democrazie europee e per le istituzioni comunitarie.

I candidati che provengono dai territori possono invertire questa tendenza e portare molti più cittadini ai seggi in virtù di quel lavoro quotidiano che svolgono tra le persone e nelle istituzioni.

Bisogna votare e scegliere le proposte del centrodestra per continuare il percorso che il nostro Governo ha intrapreso un anno e mezzo fa: la ritrovata centralità dell’Italia sarà un fattore determinante nel nuovo Governo che si darà l’Europa dopo le elezioni dell’8 e 9 giugno.

Dobbiamo contare e portare le nostre politiche a livello comunitario, serve più Italia in Europa.

Un patto per una nuova stagione del manifatturiero in Veneto

La scorsa settimana ho raccolto il monito del segretario regionale della Cisl Veneto Gianfranco Refosco sulla crisi della piccola e media industria manifatturiera nel nostro territorio.

Le politiche europee hanno il compito di sostenere maggiormente il tessuto produttivo dei territori attraverso un Patto per una nuova stagione del manifatturiero veneto. La nostra regione è stata, per decenni, un modello.

Questo modello funziona ancora in un contesto globale? Quali sono le sfide e soprattutto quali sono gli strumenti per affrontarle?

A questi interrogativi possiamo rispondere se una volta abbandonati i toni da toni da campagna elettorale permanente, si preferiscono quelli costruttivi del confronto e del dialogo tra le parti.

Per questo credo sia necessario organizzare gli “Stati generali del manifatturiero”: dobbiamo mettere insieme le forze, ovvero fare rete per condividere la concretezza e l’esperienza dei diversi attori, economici politici istituzionali e della società civile, per una stagione di rilancio di un comparto essenziale per la nostra economia.

Il Veneto non può rimanere fermo, essendo la regione dove il comparto industriale pesa di più (a fronte di una popolazione che rappresenta il 7% di quella nazionale, corrisponde il 12% del valore aggiunto industriale nazionale) ed è, assieme all’Emilia Romagna, la regione con la più elevata propensione all’export (che vale il 35% del Pil).

L’Europa, in cui noi ci riconosciamo da sempre, deve cambiare marcia: serve una politica industriale europea in grado di capire le richieste che arrivano dal settore e di sostenerle, con misure che guardino all’innovazione e alla protezione.

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NEL TERRITORIO

Nel week end ho preso parte alla cerimonia di celebrazione della 78° Festa della Repubblica e ho partecipato alla cerimonia di consegna, da parte del Prefetto di Padova, delle onorificenze dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana che si è svolta nella sala consiliare di Palazzo Santo Stefano.

PREMIO MARCHIGIANO DELL’ANNO 2023

La settimana scorsa su mia iniziativa, la splendida cornice della sala Zuccari del Senato ha ospitato la cerimonia di assegnazione del premio “Marchigiano dell’anno” 2023 a 12 personalità che tengono alto il nome della regione grazie al loro impegno professionale, scientifico e sociale.

Le Marche sono il cuore pulsante del Paese e con la loro straordinaria vitalità produttiva, culturale e artistica sono capifila del nostro Paese e delle sue eccellenze in Italia e nel Mondo.

Le 12 personalità insignite del premio “Picus del Ver sacrum” spaziano infatti dalla medicina all’industria, dalla moda alla letteratura: dal 1986 il Centro studi Marche “Giunchi” (il Ce.S.Ma.), diretto dall’instancabile Pina Gentili e presieduto dal cavalier Franco Moschini, porta avanti questa straordinaria iniziativa che premia chi si è distinto attraverso il suo lavoro. Il riconoscimento per il 2023 è stato assegnato a:

UGO BELLESI, Giornalista – Storico della gastronomia marchigiana

ROSARIA DEL BALZO RUITI, Presidente Croce Rossa

VITTORIO CAMAIANI, Stilista

EMANUELE FRONTONI, Professore ordinario di Informatica Università Macerata

FRANCESCO LOMBARDO, Imprenditore

GIULIO MAURIZI, Chirurgo Toracico e Professore universitario

MICHELA MERCURI, Docente universitaria, scrittrice

PAOLO PAGNOTTELLA, Ammiraglio

DARCO PELLOS, Prefetto di Venezia

ELISA E PAOLO SCENDONI, Imprenditori

Sono stati inoltre assegnati il premio Marchigiano ad Honorem (17a edizione) all’Ambasciatore d’Italia e Segretario Generale dell’Iniziativa Adriatico Ionica GIOVANNI CASTELLANETA e il premio Marchigiano nel Mondo (9a edizione) a LORENA NOÈ, Presidente dell’Associazione Marchigiani a Genk in Belgio. GUARDA IL BLOG QUI

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