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Una manovra che mette al centro la persona – VENETO

dicembre 10, 2025

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Care amiche e cari amici,

la Legge di Bilancio 2026, ora all’esame del Senato, disegna una manovra da circa 18 miliardi di euro che punta su tre priorità chiare: famiglie, lavoro e sanità.

È una manovra che, pur in un quadro economico complesso, sceglie di mettere al centro la persona, sostenendo i redditi, i servizi e gli investimenti di cui il Paese ha bisogno per crescere.

Fisco e lavoro: più soldi in busta paga

Viene confermata la riduzione dell’aliquota IRPEF dal 35% al 33% per i redditi tra 28.000 e 50.000 euro: una misura che riguarda oltre 13 milioni di contribuenti e che si tradurrà in un concreto alleggerimento fiscale.

Si rafforzano anche gli incentivi per i premi di produttività, i buoni pasto elettronici e il taglio dell’imposta sui rinnovi contrattuali, con l’obiettivo di premiare chi lavora e chi assume.

Per le imprese, sono previste maggiorazioni sugli ammortamenti per investimenti innovativi e green e un nuovo impulso agli incentivi Transizione 4.0 e 5.0.

Famiglia e natalità: più sostegni a donne e genitori

Per le madri lavoratrici è previsto un contributo di 60 euro al mese (da gennaio a novembre 2026) per chi ha almeno due figli e un reddito fino a 40.000 euro.

Viene introdotto un esonero contributivo totale per chi assume donne con tre o più figli, e si estendono i congedi parentali e i giorni di malattia per i figli fino a 14 anni.

Sono previsti inoltre 20 milioni di euro annui per aiutare i genitori separati o divorziati che non dispongono dell’abitazione familiare, e risorse stabili per riconoscere il ruolo dei caregiver familiari, con 207 milioni di euro all’anno dal 2027.

Un messaggio chiaro: sostenere la famiglia significa investire nel futuro.

Sanità pubblica e assistenza: più fondi, più personale

Il Fondo sanitario nazionale viene incrementato di 2,4 miliardi nel 2026 e 2,65 miliardi dal 2027.

Una parte di queste risorse sarà destinata a nuove assunzioni di personale sanitario a tempo indeterminato, anche nelle Regioni speciali, per garantire più medici e infermieri nei nostri ospedali.

Si rafforzano i fondi per Alzheimer e demenze (100 milioni l’anno), per la salute mentale, per le cure palliative e per la prevenzione oncologica.

È un segnale importante verso un sistema sanitario più vicino alle persone, capace di rispondere ai bisogni reali del territorio.

Imprese, Sud e sviluppo

La manovra rilancia la Nuova Sabatini con 200 milioni nel 2026 e 450 milioni nel 2027 per sostenere gli investimenti delle micro e piccole imprese.

Prosegue la ZES unica per il Mezzogiorno, con un credito d’imposta esteso fino al 2028, e arrivano risorse per le Zone logistiche semplificate e per i contratti di sviluppo.

Sul fronte dell’internazionalizzazione, si potenziano i fondi per l’export e per la promozione delle imprese italiane all’estero, con un focus particolare sulle PMI.

Giovani e cultura

Dal 2027 nascerà la Carta Valore, una nuova carta elettronica che sostituirà le precedenti carte cultura e merito, destinata ai ragazzi diplomati per acquistare beni e servizi culturali: libri, musica, teatro, corsi e attività educative.

Un modo per promuovere la crescita personale e civica delle nuove generazioni.

Si tratta di una manovra che indica una direzione chiara: più sostegno a chi lavora, più attenzione alle famiglie e alla sanità, più investimenti per il futuro.

Come UDC continueremo a lavorare affinché ogni scelta economica parta sempre da qui — dal valore della persona e dalla costruzione di un’economia a misura di comunità.

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OSPITE AD AGORA’

Mercoledì sono stato ospite ad Agorà su Rai3, dove ho portato il mio contributo su alcuni temi centrali per il futuro dell’Italia e dell’Europa. Abbiamo parlato di scenario internazionale, del sostegno all’Ucraina e della necessità di costruire un’Europa che sappia parlare con una sola voce, capace di mediare e lavorare per una pace giusta.

GUARDA QUI

TAV, UNIRE IL NORDEST: SERVE UNA TASK FORCE E PIÙ ATTENZIONE ALLA TRATTA PADOVA-BOLOGNA

Il tema delle infrastrutture torna al centro del dibattito, e fa bene il nuovo presidente della Regione, Alberto Stefani, a proporre la creazione di una task force per l’Alta Velocità.

Condivido pienamente questa visione. L’attrattività del Veneto, la competitività delle nostre imprese e la qualità della vita dei cittadini sono legate a doppio filo alla capacità di rendere il nostro territorio più connesso, più moderno, più veloce.

Per questo, ho espresso la mia piena disponibilità a collaborare, per quanto di mia competenza, affinché si sciolgano tutti quei nodi che ancora oggi rallentano la realizzazione della Tav. La Regione, sostenuta da un ampio consenso bipartisan, può diventare un motore di accelerazione per questa opera strategica.

Ma non possiamo dimenticare un’altra priorità: la tratta Padova–Bologna.

È un intervento altrettanto decisivo per il futuro del Veneto e del Nord Italia. Collega due poli economici vitali, Padova e Bologna, e come ricordano anche le categorie economiche – a partire dal presidente di Confcommercio Veneto, Patrizio Bertin – rappresenta un tassello indispensabile per far crescere il sistema produttivo e turistico della nostra regione.

La Padova–Bologna significa: collegamenti più rapidi tra il cuore industriale del Nordest e l’Emilia-Romagna; maggiore accessibilità verso Padova Città di Giotto, le Terme Euganee e le aree turistiche più visitate d’Italia; una logistica più efficiente, che aiuta le imprese e riduce i costi di trasporto.

Serve una visione d’insieme: la Tav non è solo un’infrastruttura ferroviaria, ma un asse di sviluppo economico e sociale.

Il Veneto merita di essere protagonista di questa grande trasformazione.

Unire le forze, costruire sinergie istituzionali e lavorare insieme — Governo, Regione, enti locali e categorie — è la strada giusta per consegnare al nostro territorio le infrastrutture che merita.

SUL TERRITORIO

Lunedì sera sono intervenuto all’evento per il 70° anniversario della Fondazione OIC onlus, una realtà che da decenni rappresenta un punto di riferimento per la cura, l’accoglienza e la dignità della persona, soprattutto nelle fragilità legate all’età e alla malattia.

Una ricorrenza speciale che coincide con l’8 dicembre, giorno dell’Immacolata Concezione, a cui la Fondazione è dedicata.

Un’occasione per ricordare le radici, ringraziare per il cammino compiuto e guardare al futuro con lo stesso spirito e missione lasciati in eredità dai fondatori.

È fondamentale riconoscere il grande valore del lavoro svolto ogni giorno dalla Fondazione e dagli operatori, che con professionalità e dedizione garantiscono assistenza, vicinanza umana e sostegno alle persone più fragili e alle loro famiglie. Un impegno silenzioso ma prezioso per l’intera comunità.

Un grazie alla Fondazione OIC, agli operatori, ai volontari e a tutti coloro che con passione custodiscono questi 70 anni di storia e continuano a portare avanti un servizio al fianco delle persone.

Settant’anni di cura non sono solo un traguardo, ma una missione che guarda al futuro.

Lunedì mattina su invito del Sindaco Valter Milan ho partecipato all’inaugurazione del Mercatino di Natale a Piazzola sul Brenta.

Un appuntamento che dona alla città l’atmosfera magica delle feste, valorizzando artigianato, prodotti del territorio e lo spirito autentico della comunità.

Una bella occasione per incontrare cittadini, famiglie e volontari, e per ringraziare chi ogni anno si impegna per mantenere viva questa tradizione.

Complimenti alla Pro Loco e a tutti coloro che hanno contribuito all’organizzazione dell’evento.

Il Natale è arrivato ufficialmente a Carmignano di Brenta con la tradizionale accensione dell’Albero in Piazza Marconi, un momento semplice ma ricco di significato, che ogni anno illumina il cuore del paese e unisce famiglie, bambini e cittadini sotto lo stesso cielo di festa.

La piazza si è riempita di colori, luci e sorrisi, accompagnati dalla musica e dall’entusiasmo degli alunni della Scuola Primaria “De Amicis”, protagonisti della serata con canti natalizi che hanno emozionato il pubblico e reso l’atmosfera ancora più magica.

Un gesto simbolico – l’accensione delle luci – capace di ricordarci che il Natale non è solo una data, ma un momento di comunità, condivisione e calore umano. L’albero acceso diventa così un faro nel cuore del paese, un invito a vivere queste settimane con spirito di unità e partecipazione.

Domenica presso l’Auditorium di Carmignano di Brenta (PD), ho avuto l’onore di partecipare alle Premiazioni della Stagione Sportiva 2025 del Settore Motociclismo CSEN, insieme al Sindaco Eric Pasqualon, al Vicesindaco Andrea Bombonati, all’assessore Alberto Lucietto e l’amico Valter Bredo

Un momento emozionante per celebrare gli atleti che, con impegno, passione e determinazione, hanno raggiunto risultati straordinari. Traguardi che dimostrano come nello sport – così come nella vita – sia fondamentale credere in sé stessi e guardare sempre avanti, puntando a nuovi obiettivi.

Sabato sera, al Complesso Museale San Paolo di Monselice (PD), ho avuto il piacere di partecipare alla cerimonia di premiazione del Miglior Cavaliere d’Italia, un appuntamento che unisce storia, tradizione e sport in un’atmosfera unica e ricca di emozioni.

Un evento speciale che celebra la 40ª edizione della Giostra della Rocca e i protagonisti che mantengono viva questa straordinaria rievocazione.

Miglior Cavaliere d’Italia 2025: Luca Innocenzi
Premio alla Carriera: Paolo Margasini

Una serata di gala partecipata da appassionati da tutta Italia, resa possibile grazie all’impegno di organizzatori, istituzioni e volontari. Presenti numerose autorità e figure del mondo della Giostra, per un momento che ha saputo valorizzare talento, passione e il nostro patrimonio storico-culturale.

Una tradizione che continua a crescere e a raccontare l’identità del territorio. Complimenti ai vincitori e a tutti i cavalieri che contribuiscono a custodire e tramandare questo patrimonio unico.

Un grande grazie alle associazioni, agli organizzatori, agli sponsor e alle amministrazioni che sostengono lo sport come palestra di valori, capace di insegnare impegno, disciplina, rispetto delle regole e dell’avversario.

Sabato a San Giorgio in Bosco ho partecipato all’inaugurazione del nuovo Centro diurno per bambini e ragazzi con fragilità familiari e disabilità lievi nella Barchessa di Villa Anselmi: un luogo che offrirà ai più giovani spazi di socializzazione, crescita e integrazione.

Grazie a oltre 326 mila euro di investimenti provenienti da fondi statali e regionali, la struttura è stata rinnovata e oggi dispone di cucina, sala da pranzo, area relax e ambienti dedicati alle attività educative.

Non solo un centro per minori, ma anche un futuro punto di aggregazione per anziani, neomamme e piccoli gruppi.

Il servizio – gestito dalla cooperativa Carovana con Tesori – partirà a fine gennaio per ragazzi 6-14 anni, con attività pomeridiane, laboratori e percorsi educativi.

Un progetto importante per il territorio: perché nessuno resti indietro. Continuiamo a costruire comunità inclusive che valorizzano ogni persona

Venerdì sera ho avuto l’onore di partecipare alla cerimonia di consegna delle onorificenze dell’Ordine “Al Merito della Repubblica Italiana”, ospitata nella splendida cornice del Teatro Verdi di Padova, luogo simbolo di cultura e storia per la nostra città.

Un evento solenne e carico di significato, che ha visto il Prefetto Giuseppe Forlenza conferire le distinzioni a 27 cittadine e cittadini della provincia di Padova, insigniti dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella lo scorso 2 giugno. Storie diverse, professioni differenti, ma accomunate da un filo conduttore: l’impegno costante nel servizio alla comunità e alla Nazione.

Giovedì a Padova ho partecipato al concerto dell’Orchestra di Padova e del Veneto per i 40 anni dal primo trapianto di cuore in Italia: un anniversario che parla di coraggio, visione e speranza.

Era il 1985 quando, proprio a Padova, il Prof. Vincenzo Gallucci realizzò il primo trapianto di cuore nel nostro Paese. Da quel giorno, migliaia di vite hanno avuto una nuova possibilità.

Un tributo a chi ha creduto nell’impossibile e a chi continua a farlo – come il Prof. Gino Gerosa – portando avanti un’eredità che è insieme scienza, umanità e futuro.

La musica ha raccontato ciò che le parole faticano a dire: il valore inestimabile della vita.