Congresso PPE. Un’Europa che riparte dai valori – MARCHE

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Cari amici,

essere a Valencia per partecipare al Congresso del Partito Popolare Europeo è stato, ancora una volta, un momento di grande valore politico e umano. Un’occasione per confrontarci, condividere idee, costruire una visione comune del futuro dell’Europa, fondata sui nostri valori popolari: la persona, la comunità, la libertà, la solidarietà, la responsabilità.

La rielezione di Manfred Weber alla presidenza del PPE e l’elezione dei vicepresidenti rappresentano una scelta di continuità e un segnale di fiducia, anche nel ruolo che l’Italia e i popolari italiani possono e devono avere nel progetto europeo.

In un contesto internazionale segnato da forti tensioni – la guerra in Ucraina, le conseguenze economiche globali, la crescita del populismo, le sfide poste dai dazi e dalle politiche protezionistiche – il PPE si conferma la casa dei centristi, di chi crede in un’Europa più vicina ai cittadini, più forte, più equa.

Come Unione di Centro, abbiamo portato il nostro contributo a questa riflessione. Riteniamo fondamentale rafforzare l’unità europea sul fronte della difesa comune e del sostegno a Kiev. La sicurezza dell’Ucraina è la sicurezza dell’Europa. Allo stesso tempo, serve una politica economica che protegga il nostro tessuto produttivo, le PMI, l’agricoltura, senza rinunciare alla nostra vocazione per un’economia aperta, innovativa e sostenibile.

A Valencia si è respirata energia. Dalle delegazioni presenti sono arrivati spunti e idee concrete. È stato, come sempre, costruttivo essere parte attiva di questa grande famiglia politica, che affonda le sue radici nella cultura cristiana, liberale e democratica dell’Europa.

Per questo oggi, più che mai, sentiamo il dovere di rilanciare il nostro impegno: contro il disincanto e la sfiducia, vogliamo rimettere al centro la politica con la “P” maiuscola, fatta di ascolto, concretezza e visione. L’Europa non può essere solo un insieme di norme o mercati: deve tornare ad essere una comunità di destino, una speranza per i popoli, una voce autorevole nel mondo.

Avanti, con determinazione e responsabilità. L’Europa ha bisogno del nostro impegno. LEGGI IL BLOG

RICOSTRUZIONE E CANTIERI: L’ANNO DELLA SVOLTA

Desidero condividere con voi un aggiornamento importante sullo stato della ricostruzione post sisma nelle Marche. I dati più recenti ci parlano con chiarezza: siamo entrati in una nuova fase, segnata da un’accelerazione concreta degli interventi e da un ritorno progressivo alla normalità per migliaia di famiglie.

Nel 2022 i beneficiari delle misure di assistenza abitativa erano 8.702, di cui 6.600 legati al Contributo di autonoma sistemazione (Cas). Oggi, la domanda complessiva è scesa a 6.150, e i beneficiari del solo contributo per il disagio abitativo (Cda) sono 4.256. Questo significa che oltre 2.500 nuclei familiari sono tornati a vivere in condizioni di normalità, un segnale chiaro del cambio di passo nella ricostruzione privata, nonostante la complessità del passaggio dal Superbonus al nuovo contributo parametrico.

Lo vediamo con i nostri occhi nei centri storici che si rianimano: a Camerino è partito il programma di rigenerazione urbana, a Castelsantangelo sul Nera è stato finalmente sbloccato il progetto per la mitigazione del rischio idrogeologico, mentre a Visso e Arquata del Tronto si stanno aprendo cantieri simbolo della ricostruzione.

Grazie al lavoro sinergico tra Stato, Regione e territori, siamo riusciti a rendere più efficiente la macchina amministrativa, velocizzando l’attivazione dei progetti (85% evasi negli ultimi mesi) e semplificando le procedure con strumenti condivisi con Anac, per unire legalità e celerità.

Per il sisma che ha colpito la provincia di Ancona, abbiamo completato una mappatura puntuale dei fabbisogni: 458 milioni di euro di interventi complessivi, di cui 177 milioni per la ricostruzione privata e 280 milioni per quella pubblica. Un lavoro che rappresenta una base solida per avviare con decisione la fase operativa, ispirandoci all’esperienza del cratere del 2016.

Non ci accontentiamo di riparare ciò che è stato danneggiato. Vogliamo rigenerare, creare lavoro, servizi e opportunità, soprattutto per i giovani delle nostre aree interne. È questa la vera sfida: contrastare lo spopolamento e favorire quella scelta d’amore che chiamiamo “restanza” – il restare come atto di fiducia nel futuro della propria terra.

Come sempre, continuerò a seguirvi da vicino, con ascolto e concretezza. Abbiamo davanti un anno decisivo. E insieme, possiamo renderlo un anno di speranza e rinascita.

 

Vi ringrazio per l’attenzione

Buon proseguimento,