Intelligenza artificiale, un disegno di legge che guarda al futuro!

Cari amici,

il 20 marzo il Senato ha approvato il disegno di legge sull’intelligenza artificiale. È un testo importante che affronta uno dei temi più decisivi per il nostro futuro. Parliamo di una tecnologia che sta già cambiando profondamente la nostra vita quotidiana, il lavoro, la sanità, la pubblica amministrazione, la giustizia. Ma l’innovazione, da sola, non basta: servono regole chiare, capaci di tutelare i diritti delle persone e di garantire che lo sviluppo tecnologico sia sempre a misura d’uomo.

Questo provvedimento nasce proprio con questo spirito. Mette al centro la persona, e stabilisce un principio fondamentale: l’intelligenza artificiale deve essere uno strumento, non un sostituto. Non potrà mai prendere decisioni in autonomia nella pubblica amministrazione o in ambito giudiziario. La responsabilità rimane umana. E ogni sistema adottato dovrà essere trasparente e comprensibile.

Nel campo della sanità, l’intelligenza artificiale potrà supportare diagnosi e cure, ma sempre sotto la guida dei professionisti. Nessun algoritmo potrà discriminare l’accesso ai servizi sanitari. Nel mondo del lavoro, il governo si impegna a monitorare gli effetti dell’IA e a tutelare i lavoratori, con un osservatorio dedicato.

C’è poi un punto molto importante: la sicurezza. I sistemi destinati a uso pubblico dovranno essere ospitati su server in Italia. È una scelta che difende la nostra sovranità digitale e protegge i dati dei cittadini. Allo stesso tempo, viene potenziato il ruolo dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, che avrà nuove competenze specifiche sul tema.

Il disegno di legge interviene anche su un altro fronte cruciale: la lotta alla disinformazione e alla manipolazione. Vengono introdotte norme contro l’uso illecito dei deepfake e vengono rafforzate le tutele sul diritto d’autore, anche per quanto riguarda l’uso dei contenuti da parte di sistemi generativi.

Infine, lo Stato investirà fino a un miliardo di euro per sostenere le imprese italiane che operano nei settori dell’intelligenza artificiale, della cybersicurezza e delle tecnologie avanzate. È un modo concreto per scommettere sul talento e sull’innovazione, senza rinunciare ai nostri valori.

Abbiamo bisogno di una trasformazione digitale che sia sicura, inclusiva e guidata. Questo disegno di legge è un primo passo in quella direzione. Continuerò a seguire con attenzione il percorso alla Camera, con l’impegno di costruire un futuro in cui tecnologia e umanità camminino insieme.

 

BONUS NIDO 2025: UN AIUTO CONCRETO PER LE FAMIGLIE

Oggi parliamo di una notizia importante che riguarda tante famiglie italiane, soprattutto quelle con figli piccoli: da  lunedì 24 marzo, è possibile fare domanda per il Bonus Nido 2025.

Si tratta di un contributo fondamentale che aiuta tante mamme e papà a sostenere le spese per l’asilo nido, sia pubblico che privato, ma anche per l’assistenza a domicilio nei casi più delicati, quando parliamo di bambini con gravi patologie.

L’importo può arrivare fino a 3.600 euro all’anno, a seconda dell’ISEE e del numero di figli. È un aiuto reale, concreto, che ogni mese fa la differenza per chi lavora, per chi cerca di conciliare il lavoro con la vita familiare, per chi – nonostante le difficoltà – sceglie la bellezza di costruire una famiglia.

So bene quanto siano cresciute, in questi anni, le spese per l’infanzia. È per questo che, come UDC, abbiamo sostenuto con forza questa misura, che va nella direzione giusta: più sostegno alla natalità, più vicinanza alle famiglie, più attenzione ai bisogni quotidiani.

La domanda va fatta sul sito dell’INPS, ed è importante avere l’ISEE aggiornato. Il contributo viene erogato mese per mese, direttamente sul conto dei beneficiari.

È una misura che abbiamo voluto, che continueremo a difendere e migliorare, perché per noi la famiglia è il cuore della società, e la politica deve tornare a investire seriamente su questo pilastro.

Andiamo avanti, con serietà e concretezza.

 

 

ALLARME DESERTIFICAZIONE COMMERCIALE: RISPOSTE CONCRETE PER SALVARE I NOSTRI CENTRI STORICI

 

Il rapporto di  Confcommercio “Demografia d’impresa nelle città italiane” presentato la scorsa settimana, lancia un preoccupante allarme sulla  desertificazione commerciale in Veneto.  In dodici anni, abbiamo perso migliaia di imprese tra centri storici e periferie. Non si tratta solo di numeri o statistiche: è una ferita profonda al cuore pulsante delle nostre città, che rischiano di perdere la loro anima.

Ogni saracinesca abbassata racconta una storia che si interrompe, fatta di famiglie, lavoratori e imprenditori che hanno creduto nel proprio territorio, che hanno investito tempo, passione e risorse, e che oggi si trovano senza prospettive.

Il commercio di vicinato non è solo un’attività economica: è un presidio sociale, è sicurezza, è relazione.

È ciò che rende vivi i nostri quartieri, è parte integrante della nostra identità. Non possiamo permettere che le nostre città si trasformino in luoghi anonimi e vuoti, dove la socialità si spegne e dove viene meno quella rete di prossimità che è il vero tessuto connettivo della comunità. Per questo dobbiamo intervenire con determinazione, con un piano straordinario per il rilancio del commercio locale.

Dobbiamo sostenere le nuove aperture, favorire il ricambio generazionale, valorizzare le botteghe e le attività artigiane che raccontano la storia e l’eccellenza del nostro territorio. E dobbiamo farlo insieme: istituzioni, Comuni, associazioni di categoria e Terzo Settore devono fare squadra per rigenerare i nostri centri urbani e restituire loro vitalità.

Il Veneto ha bisogno di politiche coraggiose, che mettano al centro le persone, la prossimità, l’economia reale. Solo così potremo ricostruire una comunità più forte, inclusiva e sostenibile.

ATS: LA SFIDA DELL’INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA. INCONTRO A SANT’URBANO (PD)

 

Lunedì sera presso la Sala civica di Carmignano a Sant’Urbano (Padova) abbiamo approfondito e analizzato le prospettive degli Ats (Ambito territoriale sociale). La serata è stata partecipatissima, con oltre 150 persone presenti in sala tra cittadini e amministratori, che ringrazio per la presenza.
L’integrazione sociosanitaria è stata una grande intuizione del Veneto.

Gli Ats Ambiti territoriali sociali rappresentano sì una grande scommessa per il futuro ma, attenzione, serve una programmazione efficace che risponda alle esigenze e ai bisogni dei cittadini. Siamo di fronte ad un paradigma nuovo per il quale sarà fondamentale garantire una programmazione anche con risorse adeguate a non correre il rischio di avere meno servizi per cittadini e famiglie.

Il tema dello sviluppo degli Ats è di fondamentale importanza per la vita di molte comunità e delle amministrazioni: tutti i servizi sociali e socio-sanitari del territorio dovranno essere integrati attraverso l’Ats, che gestirà con tutti i comuni e partire dalle esigenze del territorio risorse e attività da programmare. In Veneto ci saranno 24 Ats, di cui 5 in provincia di Padova: un nuovo assetto che cambierà completamente l’organizzazione dei servizi in tutti i comuni.

Oltre 1,1 milioni sono gli over 65 in Veneto, di cui 315.000 persone non autosufficienti. Questi numeri devono farci riflettere sull’esigenza di come rispondere a nuovi bisogni.

Gli Ats possono rappresentare una grande opportunità per il futuro. Il loro funzionamento infatti è fondamentale per garantire un sistema di welfare territoriale efficace.

Più è elevato il numero delle persone da seguire, più difficoltà avremo nel rispondere ai bisogni, a maggior ragione quando parliamo di risposte integrate a bisogni della popolazione, che oggi sono sempre più complessi.

GUARDA QUI

OSPITE DI RADIO VENETO 24

 

Sono stato ospite di Radio Veneto 24 per un’intervista su temi di grande attualità: la guerra dei dazi USA-UE e il suo impatto sul nostro settore agroalimentare, la desertificazione commerciale nelle nostre città e il ruolo fondamentale delle Pro Loco nella valorizzazione del territorio.

Abbiamo parlato della necessità di tutelare le nostre imprese di eccellenza, garantendo loro la possibilità di esportare senza barriere ingiustificate. Allo stesso tempo, è fondamentale affrontare il problema della chiusura dei negozi nei centri storici e nei piccoli borghi, che rischiano di perdere la loro identità e vitalità.

Ringrazio Radio Veneto 24 per l’ospitalità e per aver dato spazio a questi temi cruciali. Continueremo a lavorare per difendere il nostro tessuto economico e sociale. ASCOLTA QUI IL MIO INTERVENTO

SUL TERRITORIO

Nel cuore di Arquà Petrarca, domenica mattina abbiamo vissuto un momento speciale: la Giornata Regionale per i Colli Veneti. Un’occasione per riscoprire e valorizzare le nostre meravigliose colline, custodi di storia, natura e tradizioni. La prima domenica di primavera ci ha accolto con i suoi colori e profumi, rendendo ancora più magica questa celebrazione. Un viaggio tra i sapori autentici del territorio, dove il gusto incontra la bellezza, e la passione per la nostra terra diventa condivisione. Grazie a tutti coloro che hanno partecipato e reso questa giornata indimenticabile! Continuiamo a prenderci cura dei nostri Colli Veneti, perché sono un tesoro da proteggere e tramandare.

Domenica pomeriggio, a Carmignano di Brenta, abbiamo vissuto un Carnevale indimenticabile!

La 53° edizione del Carnevale dei ragazzi ha riempito le strade di magia, allegria e tanto entusiasmo.

Carri allegorici, gruppi scolastici mascherati, folklore e spettacolo… Un mix perfetto per regalare sorrisi e stupore a grandi e piccini!  Tra maschere, musica e il fantastico Luna Park, l’energia contagiosa di questa festa ha reso la giornata speciale per tutta la comunità!

Grazie alla Pro Loco, all’Amministrazione e a tutti i volontari che hanno reso possibile questo evento straordinario! E grazie a voi, che con il vostro entusiasmo avete reso questa giornata ancora più luminosa!  Appuntamento al prossimo anno… pronti a divertirci ancora insieme!

DIFENDIAMO I NEGOZI DI VICINATO: NO ALLA DESERTIFICAZIONE DEI CENTRI URBANI NELLE MARCHE

 

Il rapporto di Confcommercio sulla demografia d’impresa nelle città italiane ci consegna una fotografia preoccupante, che merita una riflessione seria e urgente anche per la realtà marchigiana.

Negli ultimi dieci anni, in Italia, hanno chiuso oltre 100.000 negozi al dettaglio in sede fissa. Ad essere colpito è il volto stesso delle nostre città che sta cambiando. I centri storici, da sempre luoghi di socialità, cultura e identità, rischiano di diventare spazi vuoti, silenziosi, senza più vetrine accese e botteghe aperte.

Le Marche non fanno eccezione. Città come Ancona, Pesaro, Macerata, Ascoli Piceno vivono un lento e silenzioso arretramento del commercio di vicinato. Un fenomeno che non fa rumore, ma che giorno dopo giorno svuota i nostri centri urbani, li rende meno vivibili, meno sicuri, più fragili. Ogni saracinesca che si abbassa è un presidio che si perde: di servizio, di lavoro, ma anche di umanità.

La chiusura di un piccolo negozio non è solo una dinamica economica. È un colpo al cuore delle comunità. È l’anziano che non trova più il panettiere sotto casa. È il quartiere che perde un punto di riferimento. È un giovane che rinuncia a fare impresa nel suo territorio.

Per questo dobbiamo reagire. Salvare i piccoli esercizi commerciali non è nostalgia: è visione. È difendere un modello di sviluppo equilibrato, sostenibile, legato ai territori. È credere che la modernità possa e debba camminare insieme alla tradizione.

La politica ha il dovere di dare risposte. Occorre sostenere le attività nei centri storici con misure concrete: agevolazioni fiscali, accesso agevolato al credito, incentivi per l’innovazione e la digitalizzazione. Ma soprattutto serve una visione strategica che rimetta al centro la persona, la comunità, il territorio.

Il commercio di prossimità è una risorsa. È economia, è coesione sociale, è qualità della vita. E soprattutto è identità. Difenderlo significa difendere ciò che siamo.

Continuerò a portare questa battaglia nelle sedi istituzionali. Perché nessuna città, nessun borgo, nessun quartiere delle Marche debba rinunciare alla propria anima.

CRISI DEL SETTORE DEL LEGNO- ARREDO. IL GOVERNO INTERVENGA

Ho raccolto l’allarme lanciato da Confartigianato Ancona-Pesaro Urbino sui rincari dei materiali che stanno mettendo in grave difficoltà le imprese marchigiane del settore legno-arredo.
Il comparto, già provato dalle conseguenze economiche degli ultimi anni, si trova ora ad affrontare aumenti insostenibili delle materie prime, che minacciano la competitività e la sopravvivenza di molte aziende artigiane.

Per questo, chiediamo al Governo e, in particolare, al ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, di mettere in campo misure concrete per arginare questa emergenza.

Servono misure straordinarie per sostenere le aziende che stanno subendo il caro materiali, con strumenti come: incentivi fiscali per compensare i rincari, un potenziamento del credito d’imposta per l’acquisto di materie prime e un maggiore accesso a fondi agevolati per le imprese del settore. Inoltre, è fondamentale un monitoraggio attento del mercato per contrastare eventuali speculazioni che contribuiscono all’aumento dei prezzi.

Il settore del legno-arredo rappresenta una delle eccellenze del Made in Italy e non possiamo permettere che la crescita e l’occupazione vengano messe a rischio da aumenti incontrollati dei costi di produzione. Il Governo dia risposte concrete alle esigenze di questo comparto strategico per la nostra economia.

GUARDA IL SERVIZIO DI TVRS MARCHE

 

Vi ringrazio per l’attenzione

Buon proseguimento,

Antonio